La morte di una bambina di pochi mesi, per il giudice del tribunale del Lavoro di Pesaro, può essere stata conseguenza di un vaccino. E' stata vinta in Tribunale a Pesaro la causa di risarcimento danni intentata dall'avvocato riminese Luca Ventaloro, che rappresenta i genitori della piccola morta in culla nel febbraio del 2003, nei confronti del ministero della Salute. Dopo 10 anni di attesa i due genitori, la mamma un'impiegata di 45 anni e il papa' un libero professionista di 46, residenti a Pesaro, potranno ricevere il risarcimento del danno come stabilito dalla legge 210 del 1992 da danni da vaccino. La sentenza, una delle prime che riconosce la morte in culla come conseguenza di un vaccino, e' stata emessa dal giudice Vincenzo Pio Baldi che ha condannato il ministero al risarcimento. Un lungo percorso legale per i coniugi pesaresi, genitori di altri due bambini, iniziato nel gennaio del 2003 per quella figlia nata nell'ottobre del 2002 e morta a soli 4 mesi. La bimba inizio' a star male, come documentato nelle perizie di parte affidate al dottor Marco Valsecchi, dell'istituto medico legale del polo universitario di Ancona 'Le Torrette' e al professor Massimo Montinari di Firenze, dopo un vaccino esavalente composto da antipolio, diftotetano, epatite B, pertosse e antiemofilo, effettuato il 17 gennaio del 2003. Meno di un mese dopo, la sera del 7 febbraio, i genitori trovano la piccola morta nella culla. Prendono il via una serie di accertamenti medici, a partire dall'autopsia, seguiti da perizie e relazioni medico legali. Nel 2011 con una certezza medica nelle mani, i genitori iniziano la causa davanti al Tribunale di Pesaro riuscendo ad ottenere ieri la sentenza di risarcimento. (Fonte ANSA)
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