Il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso annuncia ricorso al provvedimento del Gip Bruno Perla in relazione all'arresto di Nicola Femia perchè l'accusa è associazione a delinquere semplice e non associazione di stampo mafioso, come presume la procura. Femia, in una telefonata con un suo sodale, che è stata intercettata, aveva pronunciato la frase: “O smette o gli spariamo in bocca”. Si riferiva – come noto – al giornalista della Gazzetta di Modena che da quel momento è stato messo sotto protezione. Secondo il procuratore Alfonso l'arresto di Femia non significa che Tizian non sia più in pericolo, quindi – anche se la decisione non è di sua competenza – è bene che le cose restino come stanno e cioè che il giornalista resti sotto scorta.
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