Forze dell'ordine impegnate tutto il giorno a Sant'Ermete per cercare le tracce di Silvio Mannina, l'ultimo compagno della donna uccisa a Mozzate e scomparso da febbraio.
Era scomparso subito dopo l'omicidio di Lidia Nusdorfi, la 35enne uccisa a coltellate lo scorso 1° marzo nel sottopassaggio della stazione di Mozzate, provincia di Como. L'omicida aveva ammesso di aver fatto tutto da solo, per gelosia, è l'ex convivente della Nusdorfi ed anche padre di uno dei suoi figli, il pasticcere albanese 29enne Dritan Demiraj che lavorava a Rimini. Da subito però si erano perse le tracce anche dell'ultimo fidanzato della donna, Silvio Mannina, al quale la vittima era legata solo da poche settimane. Non se ne sapeva più nulla dalla sera prima dell'omicidio, il 28 febbraio. La sorella di Mannina si era anche rivolta a “Chi l'ha visto?”. Ora nuova svolta, le tracce dell'uomo si cercano nelle campagne attorno a Santarcangelo di Romagna, nei pressi del lago Azzurro, una ex cava, con molta vegetazione acquatica. Sembra che ad indirizzare i carabinieri nell'area siano state le rivelazioni dell'ultima compagna del killer di Mozzate, una riminese 35enne indagata per favoreggiamento, perché era in macchina con l'assassino quando andò a regolare il suo conto. Pare anzi che la riminese avesse attirato Mannina a Rimini con un messaggio su Facebook. Lei ha sempre negato tutto, anche il fatto di aver fissato un appuntamento con Mannina. Però ha aggiunto che Demiraj aveva la sua password, per controllarla, sempre per gelosia. L'ipotesi che Mannina sia morto ha preso corpo nel corso delle indagini, anche se il colonnello dei carabinieri Grasso invita alla cautela, limitandosi a parlare di “ricerche in atto già da un paio di giorni”. Sul posto, comunque, una cinquantina di persone tra unità cinofile, protezione civile e vigili del fuoco che tra le piante semi-immerse cercano tracce che possano portare allo scomparso.
Era scomparso subito dopo l'omicidio di Lidia Nusdorfi, la 35enne uccisa a coltellate lo scorso 1° marzo nel sottopassaggio della stazione di Mozzate, provincia di Como. L'omicida aveva ammesso di aver fatto tutto da solo, per gelosia, è l'ex convivente della Nusdorfi ed anche padre di uno dei suoi figli, il pasticcere albanese 29enne Dritan Demiraj che lavorava a Rimini. Da subito però si erano perse le tracce anche dell'ultimo fidanzato della donna, Silvio Mannina, al quale la vittima era legata solo da poche settimane. Non se ne sapeva più nulla dalla sera prima dell'omicidio, il 28 febbraio. La sorella di Mannina si era anche rivolta a “Chi l'ha visto?”. Ora nuova svolta, le tracce dell'uomo si cercano nelle campagne attorno a Santarcangelo di Romagna, nei pressi del lago Azzurro, una ex cava, con molta vegetazione acquatica. Sembra che ad indirizzare i carabinieri nell'area siano state le rivelazioni dell'ultima compagna del killer di Mozzate, una riminese 35enne indagata per favoreggiamento, perché era in macchina con l'assassino quando andò a regolare il suo conto. Pare anzi che la riminese avesse attirato Mannina a Rimini con un messaggio su Facebook. Lei ha sempre negato tutto, anche il fatto di aver fissato un appuntamento con Mannina. Però ha aggiunto che Demiraj aveva la sua password, per controllarla, sempre per gelosia. L'ipotesi che Mannina sia morto ha preso corpo nel corso delle indagini, anche se il colonnello dei carabinieri Grasso invita alla cautela, limitandosi a parlare di “ricerche in atto già da un paio di giorni”. Sul posto, comunque, una cinquantina di persone tra unità cinofile, protezione civile e vigili del fuoco che tra le piante semi-immerse cercano tracce che possano portare allo scomparso.
Riproduzione riservata ©