Il luogo di ritrovo per lo spaccio era un bar di Cattolica, avevano a disposizione tutta la sala da biliardo. Si capivano con un loro codice, usando terminologia automobilistica che in realtà nascondeva l’illecito traffico: “Vieni al solito posto, ho un fanale”, per dire che c’era cocaina disponibile. Oppure parlavano di marmitte, per intendere altra droga. Tutto è partito grazie alla segnalazione di una ragazza di San Giovanni in Marignano, preoccupata per l’avanzato stato di tossicodipendenza del fidanzato. Grazie a lei i carabinieri sono riusciti a risalire al nutrito gruppo di spacciatori, tutti 20-30enni con regolare lavoro, sono cuochi, magazzinieri, pescatori. L’attività è stata coordinata da due Procure, Pesaro e Rimini: da giugno 2011 a febbraio sono state arrestate 10 persone, ed ora per tutti e 31 i coinvolti è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini, con rinvio a giudizio. Il dato preoccupante riguarda gli abituali assuntori di droga segnalati: una 50ina, tutti giovani studenti universitari.
Nel video intervista a Antonio De Lise, comandante carabinieri Riccione
Nel video intervista a Antonio De Lise, comandante carabinieri Riccione
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