L’indagine è partita un anno fa: tanto è bastato per ricostruire il vasto giro di spaccio messo in piedi da due diverse cellule di venditori, composte prevalentemente da italiani e albanesi. Distinte, ma collegate, poiché si rifornivano dallo stesso spacciatore, Disha Erind, albanese di 20 anni finito in manette con tutta la sua famiglia: in casa avevano un chilo di eroina, sequestrato, nascosto anche nelle sacche di una bicicletta elettrica. Il blitz all’alba, in collaborazione con la Squadra mobile di Caserta e il commisariato di Cava dei Tirreni.
Scavando sul conto di un morto per eroina gli investigatori hanno scoperto chi c’era dietro l’overdose di Giacomo Zamagni, di Santarcangelo. Con le forze dell’ordine che pressavano, l’attività criminosa si era spostata in centro: uno spaccio in bicicletta, al chiaro di luna, da qui il nome dell’operazione. Nel video l’intervista a Nicola Vitale (Capo squadra mobile Rimini)
Francesca Biliotti
Scavando sul conto di un morto per eroina gli investigatori hanno scoperto chi c’era dietro l’overdose di Giacomo Zamagni, di Santarcangelo. Con le forze dell’ordine che pressavano, l’attività criminosa si era spostata in centro: uno spaccio in bicicletta, al chiaro di luna, da qui il nome dell’operazione. Nel video l’intervista a Nicola Vitale (Capo squadra mobile Rimini)
Francesca Biliotti
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