La Smi, San Marino Investimenti, era la più antica finanziaria del Titano e tra le prime a finire in liquidazione coatta amministrativa. A crearla il conte Enrico Maria Pasquini, condannato in appello a 1 anno e 6 mesi per la classificazione come crediti ad incaglio di finanziamenti erogati a favore di società estere. La SMI era al centro delle indagini per riciclaggio della Procura di Roma su un'organizzazione, accusata di ripulire denaro sporco, che transitava attraverso paradisi fiscali off shore e approdava a San Marino. Sul Titano era arrivata una complessa richiesta di rogatoria all'Autorità giudiziaria che si è tradotta in 1.452 notifiche di sequestro di documentazione bancaria. 1.452 nomi ripresi e pubblicati da tutti i quotidiani nazionali. Proprio per questi la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato San Marino per violazione del diritto alla vita privata. Anche i documenti bancari, in quanto dati personali, ha stabilito la Corte, rientrano nella nozione di vita privata.
Oggi Enrico Maria Pasquini, con una nota, afferma di ritenere che “gli errori commessi dalle strategie politiche, promosse in passato, dalla Repubblica di San Marino non possano ricadere solamente su di me”. Secondo Pasquini “le scelte effettuate dai responsabili pro-tempore della Banca Centrale sono state tutte sconfessate dai fatti, vorrei – aggiunge - che anche nei miei confronti fossero riviste le scelte fatte a quei tempi”. Pasquini punta il dito contro “l’inadeguatezza dei soggetti chiamati ad occuparsi delle questioni Smi sia palese e non conduca a dei risultati accettabili per nessuno”. “Favorire la crescita e gli investimenti esteri appoggiandosi su fatti dubbi e su una giustizia sommaria fatta con disinvoltura e inconscia spregiudicatezza, aggiunge, non può che nuocere alla ricostruzione di una Vostra immagine già così compromessa”. La sovranità è un diritto, conclude Pasquini, ma proprio per questo va esercitata con giudizio ed equilibrio.
Sonia Tura
Oggi Enrico Maria Pasquini, con una nota, afferma di ritenere che “gli errori commessi dalle strategie politiche, promosse in passato, dalla Repubblica di San Marino non possano ricadere solamente su di me”. Secondo Pasquini “le scelte effettuate dai responsabili pro-tempore della Banca Centrale sono state tutte sconfessate dai fatti, vorrei – aggiunge - che anche nei miei confronti fossero riviste le scelte fatte a quei tempi”. Pasquini punta il dito contro “l’inadeguatezza dei soggetti chiamati ad occuparsi delle questioni Smi sia palese e non conduca a dei risultati accettabili per nessuno”. “Favorire la crescita e gli investimenti esteri appoggiandosi su fatti dubbi e su una giustizia sommaria fatta con disinvoltura e inconscia spregiudicatezza, aggiunge, non può che nuocere alla ricostruzione di una Vostra immagine già così compromessa”. La sovranità è un diritto, conclude Pasquini, ma proprio per questo va esercitata con giudizio ed equilibrio.
Sonia Tura
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