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Processo Ciavatta-Santi: sentenza attesa a gennaio 2021

Oggi nuova udienza: sentiti in aula ex membri del cda della Cassa di Risparmio, compreso l'attuale AD

di Luca Salvatori
18 nov 2020
Roberto Ciavatta e Emanuele Santi

Nuova udienza oggi in Tribunale per il processo al Segretario di Stato Roberto Ciavatta e al consigliere Emanuele Santi per il cosiddetto “blitz” del 30 maggio 2018 nella sede della Cassa di Risparmio.

Ciavatta e Santi commisero il reato di violenza privata per indurre Andrea Rosa a rinunciare alla tutela legale di Cassa di Risparmio nella denuncia ad Elena Tonnini? O fu una scelta autonoma dell'ex membro del Cda della banca? Questo il principale aspetto che si è tentato di chiarire nell'udienza odierna del processo. Ascoltati diversi testimoni e almeno due di loro, gli ex membri del consiglio di amministrazione Carisp Filippo Francini e Gian Franco Vento – che oggi è ad della banca – hanno affermato che Rosa non ha mai dichiarato, durante il Cda di quel 30 maggio 2018 o in altri successivi, i motivi che l'hanno portato alla rinuncia della tutela legale, ipotizzando dunque sia stata una sua libera scelta. 

Antonio Kaulard, anch'egli membro all'epoca del Cda, ha descritto un clima molto teso, temendo addirittura che si arrivasse alle mani, quando Ciavatta e Santi si presentarono in sede, facendo di fatto interrompere la riunione. Ma ha anche detto di non ricordare perché, nel comunicato che Carisp diramò dopo quei fatti, venne scritto che la rinuncia era stata una scelta autonoma di Rosa. Per chiarire i contorni della vicenda nella prossima udienza verranno sentiti altri testimoni e deporrà inoltre Andrea Rosa che nel processo è costituito parte civile. Ciavatta, a causa di frasi postate su Facebook, deve rispondere anche di “ingiuria” e “istigazione a delinquere”. La sentenza è attesa a gennaio 2021. 


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