Le vicenda della nuova sede della Wonderfood al centro dell'udienza del processo per riciclaggio in cui sono imputati gli ex Segretari di Stato Gabriele Gatti, oggi presente in aula, e Clelio Galassi. I testimoni ascoltati hanno riferito nell’ambito della complessa operazione finanziaria ed immobiliare che ha avuto origine, come raccontato dai due imprenditori- i fratelli Valli- in udienza, dalla loro ricerca di una nuova sede per l'azienda in espansione. E che, visto che il mercato immobiliare non riusciva a soddisfare, li portò a bussare anche alle porte delle Segreterie di Stato, tra le quali quella agli Esteri.
Dalla compravendita che ne ne seguì - secondo l'accusa- una somma consistente la incassò Gatti, in più, all'insaputa dei Valli, sempre secondo la ricostruzione anche Luigi Moretti, l'architetto che li contattò subito dopo il colloquio con Gatti e che acquisì l’area occupata dalla Polichem, (società della quale era presidente del Cda Marino Grandoni e che a Rovereta aveva un'area ampia e già utilizzata a fini produttivi) e l'allora Segretario dell'Anis, Carlo Giorgi, ai quali andò parte di quel “contributo”. In udienza oggi Giorgi ha ripercorso la vicenda, spiegando che in 41 anni di carriera gli è capitato tre o quattro volte di fare da mediatore a titolo personale per affari, e che in quello in particolare era stato chiamato dalla Polichem, ormai in liquidazione che non riusciva a vendere la proprietà immobiliare.
E se il suo compenso, versato anche dal cliente che aveva comprato e pagato, era sfuggito al fisco era perché così avveniva negli anni 2000, per la compravendita di azioni al portatore (di società anonime, perché la cessione immobiliare era avvenuto così). I due fratelli Valli, hanno sostanzialmente confermato quanto dichiarato in istruttoria e ribadito come la “richiesta di sovrapprezzo” sia stata intesa come condizione necessaria per il buon esito della compravendita.