Un'inchiesta di Report anticipata dal Tg3, riporta ANSA, si concentra proprio sul sottosegretario ai Trasporti raccontando che Armando Siri ha acquistato, per la figlia, una palazzina con 585 mila euro provenienti da un mutuo acceso presso una banca di San Marino ed il notaio che ha stipulato l'atto ha segnalato la compravendita come operazione sospetta di riciclaggio.
ANSA riporta del dichiarazioni del conduttore di Report: "Abbiamo scoperto - afferma Sigfrido Ranucci - che 600 mila euro sono partiti da una banca di San Marino, Banca agricola, e sono finiti sul conto di un notaio e sono stati utilizzati dal senatore Siri per acquistare una palazzina a Bresso intestata alla figlia. Il notaio ha pensato di segnalare l'operazione come sospetta". E alla domanda su quali siano, in genere, i casi in cui un notaio segnala un'operazione sospetta, il professionista risponde: "In generale può essere anche sicuramente la provenienza dei capitali...". Sono le garanzie che avrebbe fornito Siri alla banca a finire sotto la lente del programma e, quando la giornalista chiede al notaio se vi siano state delle garanzie reali per ottenere il mutuo, lui risponde: "Ah questo io non glielo posso dire, io posso dire che garanzie reali nell'atto o con atto successivo almeno a mio rogito non ce ne sono...".
Siri nega e valuta la querela per diffamazione, ma l'episodio potrebbe gettare nuova benzina sul fuoco del rapporto tra M5S e Lega. Salvini parla di "fango" e invita i magistrati a interrogarlo al più presto. La resa dei conti nel governo al Consiglio dei ministri di mercoledì sul caso Siri, i Cinquestelle non cessano di premere sulla Lega per far dimettere il sottosegretario. Di Maio accusa Salvini: "E' forte solo con i deboli".
Sigfrido #Ranucci al @Tg3Web: "Seicentomila euro da una banca di San Marino sono finiti sul conto di un notaio, usati da Armando #Siri per comprare una palazzina a Bresso (MI), intestata alla figlia. Il notaio ha segnalato l'operazione come sospetta".#Report lunedì 21.20 @RaiTre pic.twitter.com/lCOsCajE0B
— Report (@reportrai3) 5 maggio 2019