Una rete organizzata e capillare, che utilizzava metodi della “vecchia scuola” malavitosa. Tra gli indagati, del resto, figurano volti noti alle Forze dell'Ordine di Rimini, come Renato Savarese e Rosario Miniati. L'esecuzione delle misure cautelari è scattata – come spesso avviene – all'alba. 18 i soggetti coinvolti: 12 italiani, 5 albanesi e 1 algerino. Sono accusati di spaccio di cocaina, eroina, hashish e marijuana. 4 di loro sono tuttora ricercati. L'indagine sarebbe partita dalle segnalazioni amministrative di alcuni tossicodipendenti. Lo smercio avveniva presso le abitazioni degli indagati tra Rivazzurra, via Euterpe e via della Fiera a Rimini, previo contatto tramite sms sul cellulare, come spiegato dal Maggiore Ferruccio Nardacci. Un altro vecchio espediente, utilizzato per eludere i controlli, era quello della vedetta. Particolarmente attiva, in questo ruolo, era un'anziana donna, nel frattempo deceduta, che avvertiva i familiari nel caso vedesse avvicinarsi alla palazzina agenti o militari, in divisa o in borghese. Sequestrati, complessivamente, 42 grammi di cocaina, 74 di hashish, varie piantine di marijuana e 10 grammi di eroina. Ma il traffico – in questi anni – pare fosse ben più consistente.
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