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Rimini: carceri, detenuto dà fuoco a materasso e ferisce agenti

17 lug 2017
Casetti
Casetti
Tre agenti della polizia penitenziaria in servizio al carcere di Rimini feriti da un detenuto extracomunitario che aveva già dato fuoco al materasso della propria cella. "Fatto gravissimo che risalta l'ennesimo fallimento dei nuovi metodi di vigilanza imposti dall'Amministrazione Penitenziaria", si legge in una nota del sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe). Il detenuto, sabato mattina, dopo aver dato fuoco al proprio materasso, usando il fornellino per la cucina, è stato aggredito dai compagni di cella, fermati solo grazie all'intervento di un agente, poi rimasto ferito ad una costola. Poco dopo, sempre lo stesso detenuto si è scagliato contro due agenti ferendone uno con uno sgabello e un altro con un calcio. L'agente ferito alla costola ne avrà per 30 giorni, mentre i colleghi se la caveranno con prognosi di 7 giorni. "Un vero e proprio bollettino da guerra, con fatti gravi e inauditi - sostengono il segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante, ed il segretario nazionale, Francesco Campobasso - Si richiama il senso di responsabilità dell'Amministrazione Penitenziaria che da troppo tempo omette di considerare le gravi criticità in cui versa la struttura riminese". I sindacalisti inoltre sottolineano come non si sia preceduto all'arresto del detenuto, nonostante il codice penale lo preveda. "Fatti gravi come quelli avvenuti a Rimini richiedono provvedimenti adeguati, giusti e che per quanto tali possono fungere anche da veri e propri deterrenti. Riteniamo che, nel caso in questione, probabilmente la classica denuncia a piede libero poteva lasciare il campo ad altra e ben diversa valutazione sui provvedimenti da adottare. Da alcuni anni la Casa Circondariale di Rimini non ha una direzione in pianta stabile e da almeno sette mesi ci sono funzionari del Corpo che si alternano in sostituzione del titolare assente al vertice del Comando".

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