Al temine del decorso anno 2013 avevamo evidenziato l’importanza del fenomeno delle truffe informatiche al fine di sensibilizzare ulteriormente la popolazione e fornire qualche suggerimento utile per prevenire questa fattispecie di reato, allora anche in previsione degli acquisti per le festività natalizie.
L’esigenza di tornare in argomento sulla materia pare quanto mai opportuna sulla base di una prima analisi di precipui dati riferiti al primo bimestre 2014.
Le cifre parlano di ben 107 casi denunciati (in calo del 6% rispetto ad analogo periodo del decorso anno) e di un +57% delle persone deferite in stato di libertà per questo specifico delitto (ultimo caso quello di un “pirata informatico”, 47enne romano, caduto nella rete dei Carabinieri di Novafeltria per aver prelevato una somma in denaro dalla postepay di un cittadino di quel centro).
Se da una parte si è dimostrato più incisivo il mezzo repressivo del fenomeno, dall’altra occorre riconoscere alla popolazione “internauta” una maggiore coscienza acquisita sui rischi connessi alla navigazione internet ma soprattutto di quelli legati all’utilizzo della moneta elettronica.
Un recente sondaggio curato da un noto quotidiano nazionale rispecchia in sostanza quanto precedentemente evidenziato con un effettivo livellamento dei casi denunciati ed una maggior presa di coscienza del fenomeno e dei rischi.
Un ritratto ottimista se si considera che i tentativi di attacco via e-mail sono in continua crescita in parallelo all’incremento del ricorso alla piattaforma internet per acquisti e operazioni bancarie.
Non mancano comunque gli spunti d’indagine come quello prospettatosi due giorni fa ai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Riccione, chiamati ad intervenire da più persone che, presentatesi all’ingresso del palasport di quel centro per assistere ad uno spettacolo per il quale avevano acquistato il biglietto via internet, hanno amaramente scoperto che non era in cartellone alcuna rappresentazione.
La presa di coscienza del fenomeno è certamente la migliore arma di difesa ma, nei casi in cui si restasse intrappolati nei rischi del web, denunciare il fatto, indipendentemente dall’entità del danno subito, è certo la migliore strada per combattere il fenomeno sul piano repressivo e risarcitorio.
In attesa di un più efficace allineamento legislativo a tutela del consumatore, spetta a quest’ultimo adottare quegli accorgimenti di base che rappresentano la migliore tutela dei propri interessi e dei propri diritti:
non aprire ne rispondere alle e-mail provenienti da mittenti sconosciuti, i tentativi di phishing (uso di tecniche sempre più sofisticate per "pescare" dati finanziari e password di utenti della rete) sono sempre più insistenti e pressanti;
prima di acquistare un prodotto o di usufruire di un servizio in Internet, verificate le politiche di vendita e le condizioni di recesso (tramite le informazioni evidenziabili sulle caratteristiche del prodotto), i tempi di consegna, i costi e le spese di spedizione;
raccogliete tutti i dati per essere sicuri della reale identità del venditore;
verificate l'esistenza della certificazione cioè di un attestato che comprovi la corrispondenza tra un dato sito e una persona fisica o giuridica. Nei browser è presente una finestra detta "security" che contiene una apposita voce "visiona certificati";
è preferibile scegliere siti con la precisa indicazione di un marchio di qualità;
prestate particolare attenzione quando acquistate su un sito straniero, dal momento che le normative di riferimento e i controlli a cui sono vincolati possono non essere direttamente apprezzabili e prestare il fianco a critiche nei casi di contenzioso;
non utilizzate carte di credito in Rete in maniera indiscriminata, ma pagate possibilmente con carte pre-pagate cercando di conservare l'anonimato;
verificate che si tratti di una vendita a prezzo fisso. Nel caso di aste le garanzie per i consumatori sono minori, è quindi consigliabile acquistare solamente su un sito che pubblichi un regolamento chiaro e che preveda delle soluzioni in caso di frode da parte del venditore;
non fornite i vostri dati personali se non siete sicuri riguardo alle motivazioni d'uso e non avete garanzie sufficienti sulle modalità di protezione degli stessi da accessi indesiderati e non autorizzati. Controllate che ci siano garanzie per il trattamento dei dati personali;
verificate che il contratto proposto non contenga delle clausole vessatorie che "determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi provenienti dal contratto" (art. 1469-bis del Codice Civile). Le clausole vessatorie sono da ritenersi inefficaci anche se non annullano il resto del contratto che rimane valido;
conservate con cura una copia di tutti gli ordini fatti e dei documenti relativi (e-mail scambiate con il venditore, informazioni sulle condizioni di vendita, etc.), nonché, in modo particolarmente sicuro, le password e i codici, soprattutto quelli per accedere ai servizi Internet di natura finanziaria. E' consigliabile utilizzare password lunghe ed incomprensibili ed avere password differenti per diversi servizi, non consentendo al sito di salvare la parola-chiave automaticamente per non doverla digitare nuovamente;
se si cambia idea riguardo all'acquisto effettuato è possibile esercitare il diritto di recesso secondo le modalità indicate sul contratto a mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al venditore.
L’esigenza di tornare in argomento sulla materia pare quanto mai opportuna sulla base di una prima analisi di precipui dati riferiti al primo bimestre 2014.
Le cifre parlano di ben 107 casi denunciati (in calo del 6% rispetto ad analogo periodo del decorso anno) e di un +57% delle persone deferite in stato di libertà per questo specifico delitto (ultimo caso quello di un “pirata informatico”, 47enne romano, caduto nella rete dei Carabinieri di Novafeltria per aver prelevato una somma in denaro dalla postepay di un cittadino di quel centro).
Se da una parte si è dimostrato più incisivo il mezzo repressivo del fenomeno, dall’altra occorre riconoscere alla popolazione “internauta” una maggiore coscienza acquisita sui rischi connessi alla navigazione internet ma soprattutto di quelli legati all’utilizzo della moneta elettronica.
Un recente sondaggio curato da un noto quotidiano nazionale rispecchia in sostanza quanto precedentemente evidenziato con un effettivo livellamento dei casi denunciati ed una maggior presa di coscienza del fenomeno e dei rischi.
Un ritratto ottimista se si considera che i tentativi di attacco via e-mail sono in continua crescita in parallelo all’incremento del ricorso alla piattaforma internet per acquisti e operazioni bancarie.
Non mancano comunque gli spunti d’indagine come quello prospettatosi due giorni fa ai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Riccione, chiamati ad intervenire da più persone che, presentatesi all’ingresso del palasport di quel centro per assistere ad uno spettacolo per il quale avevano acquistato il biglietto via internet, hanno amaramente scoperto che non era in cartellone alcuna rappresentazione.
La presa di coscienza del fenomeno è certamente la migliore arma di difesa ma, nei casi in cui si restasse intrappolati nei rischi del web, denunciare il fatto, indipendentemente dall’entità del danno subito, è certo la migliore strada per combattere il fenomeno sul piano repressivo e risarcitorio.
In attesa di un più efficace allineamento legislativo a tutela del consumatore, spetta a quest’ultimo adottare quegli accorgimenti di base che rappresentano la migliore tutela dei propri interessi e dei propri diritti:
non aprire ne rispondere alle e-mail provenienti da mittenti sconosciuti, i tentativi di phishing (uso di tecniche sempre più sofisticate per "pescare" dati finanziari e password di utenti della rete) sono sempre più insistenti e pressanti;
prima di acquistare un prodotto o di usufruire di un servizio in Internet, verificate le politiche di vendita e le condizioni di recesso (tramite le informazioni evidenziabili sulle caratteristiche del prodotto), i tempi di consegna, i costi e le spese di spedizione;
raccogliete tutti i dati per essere sicuri della reale identità del venditore;
verificate l'esistenza della certificazione cioè di un attestato che comprovi la corrispondenza tra un dato sito e una persona fisica o giuridica. Nei browser è presente una finestra detta "security" che contiene una apposita voce "visiona certificati";
è preferibile scegliere siti con la precisa indicazione di un marchio di qualità;
prestate particolare attenzione quando acquistate su un sito straniero, dal momento che le normative di riferimento e i controlli a cui sono vincolati possono non essere direttamente apprezzabili e prestare il fianco a critiche nei casi di contenzioso;
non utilizzate carte di credito in Rete in maniera indiscriminata, ma pagate possibilmente con carte pre-pagate cercando di conservare l'anonimato;
verificate che si tratti di una vendita a prezzo fisso. Nel caso di aste le garanzie per i consumatori sono minori, è quindi consigliabile acquistare solamente su un sito che pubblichi un regolamento chiaro e che preveda delle soluzioni in caso di frode da parte del venditore;
non fornite i vostri dati personali se non siete sicuri riguardo alle motivazioni d'uso e non avete garanzie sufficienti sulle modalità di protezione degli stessi da accessi indesiderati e non autorizzati. Controllate che ci siano garanzie per il trattamento dei dati personali;
verificate che il contratto proposto non contenga delle clausole vessatorie che "determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi provenienti dal contratto" (art. 1469-bis del Codice Civile). Le clausole vessatorie sono da ritenersi inefficaci anche se non annullano il resto del contratto che rimane valido;
conservate con cura una copia di tutti gli ordini fatti e dei documenti relativi (e-mail scambiate con il venditore, informazioni sulle condizioni di vendita, etc.), nonché, in modo particolarmente sicuro, le password e i codici, soprattutto quelli per accedere ai servizi Internet di natura finanziaria. E' consigliabile utilizzare password lunghe ed incomprensibili ed avere password differenti per diversi servizi, non consentendo al sito di salvare la parola-chiave automaticamente per non doverla digitare nuovamente;
se si cambia idea riguardo all'acquisto effettuato è possibile esercitare il diritto di recesso secondo le modalità indicate sul contratto a mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al venditore.
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