Quell'uomo - bulgaro come lei - lo aveva conosciuto, un anno fa, su Facebook. Millantava di avere fatto fortuna in Italia come venditore di auto di lusso e l'aveva convinta a lasciare il Paese natio, e il figlio, per venire a fare la cameriera sulla Riviera Romagnola. Invece di un lavoro onesto per lei - così riporta l'edizione locale de 'Il Resto del Carlino' - l'uomo aveva in mente la prostituzione in una abitazione di Torre Pedrera, nel Riminese. Dopo un anno di vessazioni, percosse e violenze, costretta a prostituirsi dall'aguzzino e dalla sua fidanzata - 27enne bulgara, finita in manette - è riuscita a fuggire, grazie all'aiuto di un cliente, da quella che era divenuta una sorta di "casa degli orrori". La giovane - violentata e segregata nell'appartamento, persino minacciata dell'uccisione del figlio - non era l'unica costretta a prostituirsi: altre due cittadine bulgare, infatti, si trovavano nella sua stessa situazione, tenute prigioniere e lasciate uscire solo per raccogliere clienti. Solo alcuni giorni fa due di loro sono riuscite a fuggire, grazie all'aiuto di un cliente: una ha chiamato la Polizia raccontando la propria storia. La Squadra Mobile riminese ha fatto irruzione nella casa arrestando solo la fidanzata dell'uomo - riuscito a far perdere le proprie tracce - e liberando la terza ragazza vessata dalla coppia di aguzzini.
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