Preferiscono non parlare, al momento, i due avvocati che difendono gli ispettori del lavoro accusati di aver preso soldi per non eseguire i controlli nei cantieri edili, secondo quanto emerso dalla commissione parlamentare d'inchiesta. La situazione è delicata e preferiscono rinviare commenti a tempo debito. Erano due i procedimenti che vedevano impegnati i due funzionari pubblici: uno è disciplinare, col direttore dell'Iss che aveva disposto una prima sospensione cautelare a loro carico. Tutto era passato al vaglio della commissione di disciplina e in terza istanza al giudice amministrativo d'appello che aveva annullato la sospensione, giudicando l'istruttoria troppo carente. Ma la gioia per questa vittoria giudiziaria era durata appena un giorno: poche ore dopo infatti, è arrivato il rinvio a giudizio, e il direttore dell'Iss ha reiterato la richiesta di sospensione. I due, in sostanza, non sono mai rientrati nel posto di lavoro. Ora tutto passa di nuovo alla commissione di disciplina, ma gli avvocati difensori hanno ricusato gli 11 membri, motivando la ricusazione col fatto che questi si sono già espressi su questa vicenda e la loro nuova decisione parrebbe scontata, visto che non è intervenuto nessun fatto di rilievo che possa far cambiare loro idea. I difensori, insomma, vorrebbero persone diverse. In merito dovrà decidere il giudice per i rimedi straordinari. Intanto però c'è la vicenda penale, col processo che dovrà essere fissato. I due ispettori erano già stati ascoltati in varie sedi, hanno sempre professato la loro innocenza anche davanti all'inquirente e sperano che il procedimento possa riabilitare il loro nome.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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