Fa già discutere la relazione illustrativa al progetto di legge per il riordino dei Corpi di Polizia, elaborata dal comandante della Gendarmeria, generale Alessandro Gentili, in collaborazione con l'avvocato Maurizio Neri. Oltre a prevedere una componente di intelligence, anche alla luce dei nuovi scenari internazionali, ed altri organismi in grado di contrastare riciclaggio, falso monetario e finanziamenti al terrorismo, nella ipotizzata nuova struttura del Dipartimento di Polizia, grande importanza avrebbe la figura di Direttore di Dipartimento, nella fattispecie il comandante della Gendarmeria appunto, con prerogative e attribuzioni superiori agli altri comandanti. Dipartimento che, in sostanza, si approprierebbe anche delle competenze oggi affidate al congresso militare. La relazione aveva già sollevato qualche perplessità in Consiglio Grande e Generale, e queste continuano, come si legge nella nota diramata dall'Unione per la Repubblica: “Non abbiamo ben compreso – si legge infatti – se l'intenzione del governo è quella di “armare un esercito” oppure di affidare la direzione di tutti i Corpi di polizia e altre delicate funzioni come Interpol, nucleo per il falso monetario, nucleo antifrode e nucleo antiriciclaggio, con compiti straordinari ed inusuali per l'ordinamento sammarinese ad un unico “super” direttore, magari cittadino italiano – continua – Non si può intervenire con la mannaia su istituti che comunque rappresentano la nostra storia, liquidandoli o depauperandoli in pochi minuti. Il disvelamento a orologeria – conclude l'Upr – del documento ci trova però molto contrariati . La diffusione selettiva non è rispettosa del ruolo del Consiglio Grande e Generale, ridotto ormai a mero votificio”. La maggioranza, con ogni probabilità, affronterà la discussione sulle proposte del generale Gentili la prossima settimana, in una apposita riunione.
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