Con la scusa di un problema del pos smac, si attardava di frequente nelle operazioni avendo cura di dare le spalle ai clienti. Stefano Ridolfi, esercente di San Marino, secondo l'accusa “smaccava” transazioni ulteriori rispetto a quelle effettive. Doppie, a volte anche triple. Di solito lo faceva con i clienti più anziani, ma - ironia della sorte - a fare sì che la vicenda finisse in tribunale è stata proprio una signora di 90 anni. Il resto l'ha fatto l'Ufficio Smac, che ha segnalato una operatività anomala a carico dell'operatore economico e poi l'analisi dettagliata sulle operazioni sospette del nucleo tributario della Polizia civile; che secondo l'accusa avrebbero garantito all'esercente, dal 2017 al 2020, più di 6 mila euro.
Sull'entità dell'ingiusto profitto e l'esigenza di accertare se le transazioni fossero state addebitate o meno si è però concentrata la difesa, che ha chiesto l'assoluzione di Ridolfi ed in subordine il non luogo a procedere proprio per la tenuità del fatto. Che il commissario della Legge non ha riconosciuto sebbene la cifra realmente accertata non superi i 10 euro, ed ha condannato l'esercente a 6 mesi, (pena sospesa) ritoccando leggermente al ribasso le richieste della Procura Fiscale. La modalità più dell'entità dunque.