Lo sanno bene gli inquilini di una palazzina di via Marte a Rimini che ripetutamente, dall'estate scorsa fino a gennaio, hanno denunciato la persecuzione messa in atto ai loro danni da un vicino di casa 62enne celibe e pensionato. Dopo le indagini dei carabinieri di Rimini, che hanno raccolto le testimonianze delle famiglie coinvolte e l' acquisizione dei tabulati telefonici, il gip del Tribunale di Rimini ieri ha emesso un'ordinanza di misura cautelare personale non detentiva nei confronti del vicino molesto. L'uomo dal 2011, prendendo di mira in particolare una famiglia con tre figli adolescenti, ha costantemente messo in atto tutti quei comportamenti che la legge prevede come stalking. Telefonate nel cuore della notte, minacce più o meno velate, scampanellate continue, martellamenti su pavimento proprio sul soffitto delle camere da letto della famiglia vicina, incroci di sguardi minacciosi quando incontrava i bambini. Il gip ha quindi imposto al 62enne il divieto di comunicare con i vicini e di intrattenersi più del dovuto nelle aree comune del condominio. Inoltre come prevede la normativa il pensionato dovrà attenersi scrupolosamente al regolamento condominiale. Se dovesse contravvenire ad uno di questi obblighi potrebbe finire agli arresti. Per il pensionato è stato anche attivato il servizio sociale dell'Ausl di Rimini. Non è la prima volta che il Tribunale di Rimini applica la normativa sulla stalking in casi di persecuzione condominiale. La prima è stata lo scorso anno per una 'nonnina molesta' nei confronti dei vicini a Poggio Berni.
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