Attraverso l'analisi dei post su Facebook e altri social media potrebbe essere possibile intuire le tendenze suicide degli utenti prima che sia troppo tardi. Ne sono convinti i ricercatori dell'università di Dartmouth, Usa, che hanno annunciato l'avvio del loro 'Durkheim Project' per ora limitato ai veterani di guerra. I ricercatori hanno realizzato un'app e un programma che invia tutti i dettagli dell'attività su Facebook ad un database e la analizza grazie ad un algoritmo. Il principio su cui si basa il progetto è che chi ha tendenze suicide tende a manifestarle attraverso comportamenti ed espressioni chiave reperibili sui social network. L'app e il programma consentono ai post di essere analizzati da un algoritmo che va a 'caccia' dei segni di un possibile problema psicologico. In questa fase il progetto non prevede interventi in caso si trovi qualche soggetto potenzialmente a rischio. "Lo studio serve a costruire una grande base di dati - spiega Chris Poulin, che coordina il progetto - da cui poi sarà possibile far partire in futuro degli interventi mirati di personale sanitario. Per questo la possibilità data da Fecebook è ineguagliabile". Anche Apple si mobilita per prevenire i suicidi, con un aggiornamento del suo sistema operativo. Con iOS7 che sarà disponibile in autunno, l'assistente vocale Siri che risponde alle richieste più disparate degli utenti, sarà utile anche nella prevenzione dei suicidi. Quando l'utente manifesterà questa intenzione, l'assistente vocale si offrirà di chiamare l'associazione americana National Suicide Prevention Lifeline.
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