Creata anche una task force col Servizio centrale operativo di Roma per individuare i 4 uomini che nella notte tra venerdì e sabato hanno violentato sul lungomare all'altezza del bagno 130 a Miramare una giovane turista polacca, picchiato e preso a bottigliate un amico di lei e violentato poi anche una transessuale peruviana.
L'Ansa riporta che il ministero della giustizia polacco ha annunciato di aver aperto un'indagine e che alcuni investigatori polacchi partiranno domani alla volta di Rimini per affiancarsi ai colleghi italiani.
I due ragazzi aggrediti dovranno rimanere in ospedale ancora per qualche giorno, e ai cronisti che sono riusciti ad avvicinarli hanno pregato di non rivelare la loro identità. Sarebbero stati elaborati gli identikit degli aggressori: le indagini potrebbero portare a 4 nordafricani, giovani, che conoscono bene la zona visto che per spostarsi dal lungomare alla statale, dove hanno aggredito la transessuale, hanno usato vie interne poco conosciute.
L'amministrazione comunale ha espresso vicinanza e fatto sapere che si costituirà parte civile, ma per il sindacato Ugl “le rassicurazioni del sindaco Gnassi non sono sufficienti: la ragazza stuprata chiede giustizia e con lei tutte le donne che non si sentono più sicure nei luoghi pubblici. E' necessario – continua il segretario territoriale Emanuela Del Piccolo – investire in uomini e mezzi per garantire il controllo del territorio e avviare una campagna contro l'immigrazione clandestina”.
Ed è anche polemica per un commento apparso sul profilo Facebook di un dipendente della coop sociale Lai-Momo, mediatore culturale 24enne dal nome arabo, per il quale lo stupro “è peggio solo all'inizio, poi la donna si calma e diventa un rapporto normale”. Prontamente ripreso dal Resto del Carlino, il commento è stato duramente condannato dalla coop, che ha annunciato di voler prendere tutti i provvedimenti necessari contro il suo dipendente.
L'Ansa riporta che il ministero della giustizia polacco ha annunciato di aver aperto un'indagine e che alcuni investigatori polacchi partiranno domani alla volta di Rimini per affiancarsi ai colleghi italiani.
I due ragazzi aggrediti dovranno rimanere in ospedale ancora per qualche giorno, e ai cronisti che sono riusciti ad avvicinarli hanno pregato di non rivelare la loro identità. Sarebbero stati elaborati gli identikit degli aggressori: le indagini potrebbero portare a 4 nordafricani, giovani, che conoscono bene la zona visto che per spostarsi dal lungomare alla statale, dove hanno aggredito la transessuale, hanno usato vie interne poco conosciute.
L'amministrazione comunale ha espresso vicinanza e fatto sapere che si costituirà parte civile, ma per il sindacato Ugl “le rassicurazioni del sindaco Gnassi non sono sufficienti: la ragazza stuprata chiede giustizia e con lei tutte le donne che non si sentono più sicure nei luoghi pubblici. E' necessario – continua il segretario territoriale Emanuela Del Piccolo – investire in uomini e mezzi per garantire il controllo del territorio e avviare una campagna contro l'immigrazione clandestina”.
Ed è anche polemica per un commento apparso sul profilo Facebook di un dipendente della coop sociale Lai-Momo, mediatore culturale 24enne dal nome arabo, per il quale lo stupro “è peggio solo all'inizio, poi la donna si calma e diventa un rapporto normale”. Prontamente ripreso dal Resto del Carlino, il commento è stato duramente condannato dalla coop, che ha annunciato di voler prendere tutti i provvedimenti necessari contro il suo dipendente.
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