All'origine di tutto – a quanto pare - un esposto presentato dall'allora Commissario Straordinario Roberto Venturini. Era un periodo particolarmente travagliato della storia recente della Repubblica. In occasione dell'amministrazione straordinaria di Asset, che portò poi come noto alla lca, non solo si verificò una catastrofica fuoriuscita di liquidità; ma la vicenda fu anche oggetto di un aspro dibattito politico. Il tutto condito da ricorsi in Tribunale, rocamboleschi colpi di scena, polemiche furibonde, e fughe di notizie.
E proprio su una presunta sottrazione di documenti, all'epoca dell'esposto, indagò il Giudice inquirente. Nel mirino finì un alto responsabile dell'istituto di credito, Diego Casali, anche se – già in fase istruttoria – venne archiviata, poiché non provata, l'accusa di violazione del segreto professionale. Restava un'altra contestazione, quella di “accesso abusivo” al sistema informatico di Asset, in particolare per scaricare la relazione con la quale i Commissari Straordinari informavano BCSM dei problemi e delle possibili misure a sostegno della liquidità della banca. Reato non commesso neppure in astratto, ad avviso del difensore; poiché Casali avrebbe avuto comunque ogni diritto di accedere a quei documenti, essendo – fra le altre cose - un componente dell'Organismo di Vigilanza.
Nonostante ciò – continua – ha “subito ingiustamente perquisizioni domiciliari e sequestri di computer e telefoni”. Ma soprattutto il legale giudica “incomprensibile” il rinvio a giudizio, poiché mancava la condizione di procedibilità: non vi era stata infatti alcuna querela di parte, come richiesto invece dalla fattispecie in oggetto. Da qui l'eccezione sollevata questa mattina, in apertura di processo; e rivelatasi infine determinante. Il Giudice Battaglino, infatti, dopo una sospensione dell'udienza, ha dichiarato il non luogo a procedere.