I carabinieri di Pesaro stanno lavorando su "un'ipotesi ben precisa" per inchiodare l'uomo che ieri notte ha aggredito, gettandole sul viso un contenitore ricolmo di un prodotto acido, l'avvocatessa Lucia Annibali, 35 anni, uno studio a Urbino e una casa in via Rossi 19 a Pesaro. L'assalitore, si è appreso, era già dentro l'appartamento e la donna se lo è ritrovato di fronte non appena messo piede in casa. La professionista, tra dolori lancinanti, con l'acido, probabilmente vetriolo, che le corrodeva la pelle, è riuscita a chiedere aiuto e a mettere i carabinieri - da quel che si intuisce - sulla pista giusta.
L'appartamento in cui abita l'avvocatessa Lucia Annibali è stato posto sotto sequestro. Tra i rilievi, quelli sulla porta d'ingresso, per vedere se ci siano segni di effrazione o meno. La 35enne lavora nello studio legale di Urbino insieme con il padre, che in questo momento è a Parma, al capezzale della figlia. Annibali, da quel che si sa, non è sposata e non ha figli.
Il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e l'assessore alla Cultura e Pari opportunità Gloriana Gambini esprimono "con amarezza il più profondo sdegno per l'atroce atto di violenza" compiuto nei confronti dell'avvocatessa Lucia Annibali, sfigurata da un uomo con dell'acido. "Con ferocia inaudita - si legge in una nota - questi ha colpito la donna, sola in casa, secondo un copione purtroppo tristemente noto e sempre più drammaticamente diffuso, che vede le donne vittime di atti di violenza da parte di uomini che, in qualche modo appartengono alla loro cerchia di relazioni. Ci facciamo interpreti dello sdegno di tutta la comunità di fronte a un atto di tale ferocia, esprimendo solidarietà e affettuosa vicinanza alla donna gravemente ferita".
La deputata democratica Alessia Morani in una nota dichiara: "Desidero esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza a Lucia Annibali e alla sua famiglia per la vile e ignobile aggressione subita da un individuo che mi auguro venga immediatamente identificato dalle forze dell'ordine ed assicurato alla giustizia. Il dramma della violenza sulle donne è diventato insopportabile e in questo caso colpisce al cuore l'intera comunità della provincia di Pesaro e Urbino. Sento il dovere, anche come collega di Lucia del Foro di Urbino, di chiamare le istituzioni ad un'assunzione di responsabilità e ad un'azione immediata per l'approvazione del disegno di legge sul femminicidio su cui c'è un ingiustificabile ritardo".
L'appartamento in cui abita l'avvocatessa Lucia Annibali è stato posto sotto sequestro. Tra i rilievi, quelli sulla porta d'ingresso, per vedere se ci siano segni di effrazione o meno. La 35enne lavora nello studio legale di Urbino insieme con il padre, che in questo momento è a Parma, al capezzale della figlia. Annibali, da quel che si sa, non è sposata e non ha figli.
Il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e l'assessore alla Cultura e Pari opportunità Gloriana Gambini esprimono "con amarezza il più profondo sdegno per l'atroce atto di violenza" compiuto nei confronti dell'avvocatessa Lucia Annibali, sfigurata da un uomo con dell'acido. "Con ferocia inaudita - si legge in una nota - questi ha colpito la donna, sola in casa, secondo un copione purtroppo tristemente noto e sempre più drammaticamente diffuso, che vede le donne vittime di atti di violenza da parte di uomini che, in qualche modo appartengono alla loro cerchia di relazioni. Ci facciamo interpreti dello sdegno di tutta la comunità di fronte a un atto di tale ferocia, esprimendo solidarietà e affettuosa vicinanza alla donna gravemente ferita".
La deputata democratica Alessia Morani in una nota dichiara: "Desidero esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza a Lucia Annibali e alla sua famiglia per la vile e ignobile aggressione subita da un individuo che mi auguro venga immediatamente identificato dalle forze dell'ordine ed assicurato alla giustizia. Il dramma della violenza sulle donne è diventato insopportabile e in questo caso colpisce al cuore l'intera comunità della provincia di Pesaro e Urbino. Sento il dovere, anche come collega di Lucia del Foro di Urbino, di chiamare le istituzioni ad un'assunzione di responsabilità e ad un'azione immediata per l'approvazione del disegno di legge sul femminicidio su cui c'è un ingiustificabile ritardo".
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