Le accuse sono di cooperazione in corruzione e istigazione alla corruzione di funzionari di Stati esteri ed i fatti risalgono agli anni a cavallo tra il 2006 e il 2008, quando Karnak aveva gli occhi addosso della Guardia di Finanza; tanto che per evitare la prescrizione il processo accelera le sue battute finali. C'è da dire che nelle maglie di un eventuale appello si prescriverebbe comunque ma per gli imputati è importante uscirne con una pronuncia favorevole e oggi in aula, l'ex maresciallo della Guardia di Finanza di Rimini Enrico Nanna ha raccontato la sua verità. Pagato secondo l'accusa da direttore commerciale dell'azienda Giovanni Pierani e dal presidente Marco Bianchini, quest'ultimo presente in aula, per ottenere informazioni sui controlli su Karnak, (cliente dell'agenzia Cio di Salvatore Vargiu), Nanna ha fatto chiarezza in particolare su i suoi rapporti con quest'ultimo, ex carabiniere ben inserito in 'rapporti paralleli', cui si avvicinò nel 2008 per reperire informazioni su alcune indagine relative alle cosiddette 'triangolazioni'. Sul caso che tanto scosse San Marino, l'arresto di un giovane padre per spaccio - una sorta di complotto per danneggiare l'uomo che aveva un contenzioso aperto con la ex moglie, cliente della Cio,per l'affidamento del figlio - Nanna ha raccontato di come Vargiu lo avesse condotto per telefono nei luoghi in cui sarebbe passata l'auto dell'uomo, da tempo da lui 'attenzionato'. Il militare lì per per lì non deve essersi chiesto a quale titolo Vargiu indagasse su questo presunto traffico di droga, ma le perplessità sulle modalità dell'arresto e sul posto in cui venne trovata la droga, una scatola avvolta in un nastro nero fuori dall'auto, finirono per raffreddare il rapporto, che si concluse quando Vargiu accreditò misteriosamente, visto che non conosceva le coordinate bancarie del militare, dei soldi sul conto a Montegiardino del militare per costituire l'avvio di una collaborazione. Da allora Nanna ha detto di non aver mai più messo piede a San Marino, solo per via del processo, ed è in questa occasione- ha ribadito confermando quanto già emerso nelle escussioni dei testimoni- che ha visto Marco Bianchini personalmente. Quest'ultimo ha ha dato piena conferma a quanto dichiarato nel parallelo processo italiano, che si è concluso recentemente con una sentenza che ha ridimensionato una vicenda che ebbe grande clamore. La sentenza entro il mese di gennaio.
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