Era il 7 marzo 1934 quando Charles B. Darrow, modificando un precedente gioco da tavolo creato nel 1903 da Elizabeth Magie, ideò il Monopoly, oggi il più famoso tra i cosiddetti giochi in scatola. L’utilità del gioco era quello di spiegare la teoria della tassazione singola che era stata introdotta nel Usa da Henry George, uno dei principali economisti dell’epoca. Ma inizialmente la casa editrice Parker Brothers si rifiutò di produrla. Darrow allora, convinto della validità della sua invenzione, decise di produrla in proprio e ottenne un grande e inaspettato successo. Fu così che l’anno successivo, il 1935, la Parker cambiò idea e acquistò i diritti del gioco. La nuova versione, quella giunta più o meno rimaneggiata fino ad oggi, entrò in commercio il 6 febbraio 1935.
A partire dal 1991, poi, il Monopoly e i suoi diritti sono diventati di proprietà della Hasbro. In Italia è stato pubblicato come Monopoli dalla Editrice Giochi dal 1935 fino all’estate del 2009, quando anche la distribuzione italiana è diventata di proprietà della Hasbro, che ha riportato il nome a quello originale americano, ovvero con la “y” finale. Il gioco prende il suo nome dal concetto economico di monopolio, dunque il dominio del mercato da parte di un singolo venditore. In tutti il mondo il Monopoly è concesso in licenza in più di 103 paesi e stampato in oltre 37 lingue.
A partire dal 1991, poi, il Monopoly e i suoi diritti sono diventati di proprietà della Hasbro. In Italia è stato pubblicato come Monopoli dalla Editrice Giochi dal 1935 fino all’estate del 2009, quando anche la distribuzione italiana è diventata di proprietà della Hasbro, che ha riportato il nome a quello originale americano, ovvero con la “y” finale. Il gioco prende il suo nome dal concetto economico di monopolio, dunque il dominio del mercato da parte di un singolo venditore. In tutti il mondo il Monopoly è concesso in licenza in più di 103 paesi e stampato in oltre 37 lingue.
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