PAPICHA di Mounia Meddour Gens è un'opera prima sul corpo e l'abbigliamento che ne determina l'espressività. Moda e università per donne forzatamente sottomesse al regime arcaico e radicale d'ispirazione coranica estrema. Libertà femminile al college di Algeri si organizza una sfilata in discoteca dove ancora si può ballare e amare senza morire dentro. Il radicalismo è odio sessuale che si esprime in piena guerra civile anni 90 anche attraverso le miliziane in burqua e mettersi i jeans o un camicione lana-seta alla moda è un atto rivoluzionario di libertà universale. NEDJMA detta PAPICHA, cioè bella e attraente, come non può essere in Algeria in quegli anni di rivolta, manipola l'haik, il telo bianco tradizionale, trasformandolo in un capo sensuale. Le universitarie rifiutano il niquab che copre la personalità negando intelligenza e individualità solo alle donne. Un film di corpi vestiti e tessuti sulle forme delle donne algerine, che sono bellissime. Una scarica di vitalità dirompente della gioventù nordafricana contro l'oscurantismo religioso strisciante a voler governare l'anima, smuove nell'intimo, la coscienza dello spettatore.
fz