Fu un viaggio affascinante, in uno dei luoghi più sconosciuti e travagliati della Terra, al centro del cosiddetto “Grande Gioco”. Il primo maggio del '98 Michele Chiaruzzi, Carlo Muzzi e Davide Oriani - 3 studenti di Scienze Politiche – partivano per una missione di ricerca in Tagikistan, sostenuti dalla missione locale delle Nazioni Unite. Il Paese dell'Asia centrale stava tentando – a fatica – di uscire dalla guerra civile, esplosa dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Se si esclude un giornalista, quei 3 ragazzi furono gli unici occidentali – sul campo – a raccontare quella vicenda. Michele Chiaruzzi – oggi brillante docente universitario e ambasciatore di San Marino in Bosnia - scattò centinaia di foto. 30, di quegli scatti, sono ora in mostra a Bologna: una testimonianza di elevatissimo valore documentaristico. L'esposizione è stata realizzata grazie alla volontà del Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Fabio Giusberti, e finanziata dal Centro di ricerca sulla Politica Internazionale della Fondazione Bruno Kessler. Il tutto con la collaborazione tecnica dei fotografi sammarinesi Vittorio Giardi e Gabriele Mazza
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