Cento anni fa nasceva nel quartiere Trastevere a Roma l'attore Alberto Sordi, morto nel febbraio del 2003. Oltre 150 i film in cui è comparso, dopo i successi in radio e l'esperienza come doppiatore di Oliver Hardy. Nella memoria collettiva ha incarnato l'italiano medio, con tutti i suoi grandi difetti e le sue piccole virtù.
"Oggi Alberto Sordi avrebbe compiuto cento anni. Il suo talento, la sua comicità originale, i personaggi che ha mirabilmente interpretato nella lunga carriera sono parte dell'immaginario degli italiani e suscitano tuttora interesse e simpatia. È stato un simbolo del cinema italiano. Ha lasciato l'impronta su pagine significative della sua storia, dando vita a scene che sono rimaste leggendarie". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota.
"Eppure - ricorda il Capo dello Stato - i suoi esordi nel mondo dello spettacolo non gli risparmiarono sacrifici e difficoltà. Ma con tenacia e passione è riuscito a conquistare la popolarità e le sue maschere sono divenute rappresentative di un costume che cambiava. La vena artistica di Sordi ha trovato espressione, oltre che nel cinema, nella radio, nel teatro, nella televisione. È stato regista e autore, oltre che attore e doppiatore straordinario. Con i suoi film più celebri ha conquistato il pubblico internazionale, diventando così un ambasciatore della commedia italiana. Il cinema lo annovera tra i suoi grandi. Ne apprezziamo ancor più il valore in un momento come quello che stiamo vivendo, segnato da problemi inediti, ma anche dal diffuso desiderio di una ripartenza. Le grandi figure del cinema possono essere d'esempio e di stimolo per chi oggi raccoglie il testimone di questa sfida, che fa vivere i sogni, che racconta la società, che interpreta i sentimenti e che è parte viva della cultura di un paese".