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Cinema sociale d’Oltralpe a Rimini sale piene per “Le nevi del Kilimangiaro” di Robert Guédiguian

9 dic 2011
Cinema sociale d’Oltralpe a Rimini sale piene per “Le nevi del Kilimangiaro” di Robert Guédiguian
Cinema sociale d’Oltralpe a Rimini sale piene per “Le nevi del Kilimangiaro” di Robert Guédiguian
In paradiso “non c’è più nessuno” (giusto i santi e pochi…) tantomeno i proletari, operai e portuali, di Marsiglia. Il sindacato comunista langue nelle secche della crisi pagata dai giovani. Un vecchio ‘camallo’ lascia, prepensionamento, va in mobilità per dar spazio agli altri: ha figli e nipoti ed è sensibile al problema del lavoro per le giovani generazioni. La compagna di tutta una vita, operaia e badante, lo asseconda cercando la vecchiaia -piccolo borghese- possibile… casetta, giardino, gazebo e mare d’inverno: una vacanza da poveri con le movenze dei ricchi.
Un giovane operaio emarginato, con famigliola e fratellini a carico, partecipa alla loro festa d’addio rapinandoli, poi, di tutto: biglietti viaggio per Il Kilimangiaro compresi.
Michel riconosce il metalmeccanico ventenne, rapinatore per fame e spudoratezza: il giovane sempre critico col sindacato contro il sistema al punto di far violenza comune per rivalsa sociale fa un uso ‘politico’ della malvivenza di quartiere; ruba ai compagni per pagare i debiti e restituire prestiti progettando subito di ri-rapinare gli affittuari appena saldati: rubare denaro rubato per farlo circolare nel quotidiano. Quel denaro è dei sindacalisti, dei famigliari e del partito, del cittadino Michel e della moglie Marie - Claire: casalinga costretta a fare la badante nel suo stesso paese, la Francia.
Tutto per due soldi. Un’intera vita in crisi per due soldi e un paio di biglietti aerei. Lavoro e impegno politico a scatafascio per onestà e dovere sociale nel denunciare il rapinatore.
Poi una sequenza micidiale di: non so… non posso… ma la solidarietà di classe… i proletari e i figli del popolo… i giovani: avanguardie del cambiamento… non ci posso invecchiare col rimorso.
In fine, il finalone, da non svelare che riguarda i bambini vera salvezza del mondo mediante la famiglia e l’immancabile amore (universale).
Un film a 5 stelle perché commuove, fa pensare; e soprattutto dalla Francia, oggi, ci arrivano gran legnate e diffidenza mentre, le scènario du livre: le script, trasmettono speranza ‘alla francese’ molto laica ma speranza.

fz

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