Agricoltura 2.0. Si ritrova la terra davanti alla porta di casa e si coltiva. Si reinventa il mestiere del contadino. Orti urbani. E’ la nuova frontiera di slow food questa giornata speciale festeggiamo anche quella che a Slow Food chiamiamo la “Generazione T”, racconta Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. “Ci piace chiamare così quei giovani che in tutto il mondo stanno preservando tradizioni e biodiversità, hanno memoria del passato, ma sono i veri motori del cambiamento e l’anima dei nuovi paradigmi. Conosco tante storie di ragazzi che hanno saputo reinventare con successo il mestiere del contadino. C’è chi ha abbandonato la poco redditizia produzione intensiva dei padri per fare qualità ecocompatibile, chi si è inventato nuove forme di distribuzione diretta con internet e i mercati locali e chi abbina produzione a educazione, servizi alla comunità o forme di turismo innovative. Togliamo ogni barriera alla Generazione T e scommettiamo sulla sua agricoltura 2.0: daremo una speranza in più a tanti giovani, ma anche a noi stessi”. Con queste parole Petrini presenta il primo Slow Food Day, la festa con cui Slow Food Italia festeggia sabato prossimo il suo 25º compleanno. Le 300 Condotte italiane coinvolte organizzano una serie di attività con agricoltori di prossimità, pastori e pescatori.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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