Lui è Pietro Alessandro Alosi nato a Palermo coautore di Motta e Tre Allegri Ragazzi Morti che collabora con Piero Pelù ( a lui guardano anche i Radio Moscow). Due album da solista negli ultimi 4 anni, 1985 e CULT, etichetta LA TEMPESTA. Libertà creativa e diversi “feat” dal reggae di Stevie Culture al blues elettrico di Adriano Viterbini al classico Massaroni Pianoforti. Spirito punk e dediche alla figlia lo riportano al “Covo” di Bolo. Un “bestiario cantautorale” quasi un 'melting pot' musicale che avvolge senza omologare l'orecchio al rumore... Dopo gli anni difficili (per tutti) il suo fare musica “è diventato più urgente” per vivere: meno esercizi stilistici e più viscere senza schemi preconfezionati anche nei concerti senza smettere di lottare - scrive l'autore di “Downtown”. C'è uno spazio stretto e profondo (che cade giù!) tra resistenza moderna è resilienza odierna: lui è dentro lì.