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Dante al MAR: Ravenna al centro

Al Museo del'Arte Ravennate, la mostra sul peregrinare di Dante: “gli occhi e la mente”, fino al 4 luglio, “LE ARTI AL TEMPO DELL'ESILIO” a cura di Massimo Medica

di Francesco Zingrillo
19 mag 2021
Dante al MAR: Ravenna al centro
Dante al MAR: Ravenna al centro

Giotto, Cimabue e la scuola del Trecento, per indagare l'immaginario visivo della COMMEDIA con gli occhi del poeta anche attraverso la pittura a lui contemporanea. Pensava e scriveva fulmineo in terzine per immagini con una creatività iconica così piena da far indugiare ai geni delle arti figurative trecentesche, appunto. Dalla metà del 1200 Firenze è indiscutibilmente il cuore della bottega artigiana dell'arte. Lì, tra allievo e maestro, si stabiliva la stessa magia che l'Alighieri fissò nel passo del Purgatorio cantando: “Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo e ora ha Giotto il grido”, quasi un 'catalogo' critico del dipingere utilizzato dalla sua mente per immaginare la dottrina. E poi i viaggi della fuga nell'esilio che arricchirono un patrimonio di conoscenze e visioni tipici dei grandi viaggiatore molti secoli dopo ma già presenti nella Divina Commedia proprio con gli artisti del suo tempo (Dante cita non a caso autori come Arnolfo di Cambio tra gli scultori e architetti dell'epoca, i pittori, Pietro e Giuliano da Rimini e i senesi, Giovanni e Nicola Pisano).




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