Il PARTITO DEMOCRATICO CRISTIANO SAMMARINESE era ed e una forza in campo, ieri e oggi. Nel 60° della ricorrenza storica sostiene ancora la strada del BENE COMUNE nel far politica basandosi sull'insegnamento e il monito di quei FATTI controversi dell'autunno del '57. In sintesi: contro ogni isolamento nel rispetto delle tradizioni il 14 ottobre di quell'anno furono fatte le scelte giuste, che portò il governo provvisorio di Rovereta alla guida del paese, sostenuto dalla maggioranza democristiana e socialista moderata risultata poi vincente e duratura - dicono.
Certo è che le cose non furono così limpide, già dagli anni Cinquanta fino alle elezioni del '55. Le tornate elettorali ebbero 3 protagonisti: PDCS, PCS e PSS. San Marino aveva due anime riflesse in Italia, dopo il Fascismo e le ferite della guerra, la Repubblica portava con sè le divisioni nei blocchi antagonisti e antitetici del tempo. La gente comune, le istituzioni, avrebbero comunque fatto da ossatura forte agli scontri tra sammarinesi persino dentro le famiglie e nelle comunità locali. Le case erano salde i confini no. Patto Atlantico e Blocco di Varsavia minarono vicendevolmente anche se indirettamente la stabilità statuale con pressioni e interferenze attraverso l'Italia ( i carri armati c'erano e anche i blocchi militari soprattutto nel perimetro di ROVERETA mentre la MILIZIA CONFINARIA presidiava il terreno patrio LA GENDARMERIA del Capitano Ettore Sozzi 'presidiava' a sua volta Palazzo e istituzioni con una certa fermezza...). Mai nessuno, però, mise in discussione il rispetto per la REGGENZA che traghetto (dopo uno stallo, una proroga, una nuova elezione reggenziale) il soffertissimo cambiamento garantendo la pace. Non ci furono vittime ma nuove elezioni a novembre 1957. La vita, così, nei decenni riprese senza le armi con le sole parole e i 'fatti' degli uomini e delle donne liberi a casa loro.
fz
Certo è che le cose non furono così limpide, già dagli anni Cinquanta fino alle elezioni del '55. Le tornate elettorali ebbero 3 protagonisti: PDCS, PCS e PSS. San Marino aveva due anime riflesse in Italia, dopo il Fascismo e le ferite della guerra, la Repubblica portava con sè le divisioni nei blocchi antagonisti e antitetici del tempo. La gente comune, le istituzioni, avrebbero comunque fatto da ossatura forte agli scontri tra sammarinesi persino dentro le famiglie e nelle comunità locali. Le case erano salde i confini no. Patto Atlantico e Blocco di Varsavia minarono vicendevolmente anche se indirettamente la stabilità statuale con pressioni e interferenze attraverso l'Italia ( i carri armati c'erano e anche i blocchi militari soprattutto nel perimetro di ROVERETA mentre la MILIZIA CONFINARIA presidiava il terreno patrio LA GENDARMERIA del Capitano Ettore Sozzi 'presidiava' a sua volta Palazzo e istituzioni con una certa fermezza...). Mai nessuno, però, mise in discussione il rispetto per la REGGENZA che traghetto (dopo uno stallo, una proroga, una nuova elezione reggenziale) il soffertissimo cambiamento garantendo la pace. Non ci furono vittime ma nuove elezioni a novembre 1957. La vita, così, nei decenni riprese senza le armi con le sole parole e i 'fatti' degli uomini e delle donne liberi a casa loro.
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