Il mito letterario tratto dal romanzo di Mary Shelley trasposto e filtrato dagli scritti di studiose contemporanee femministe e trans messo in scena dai Motus distillato in frammenti di tre esistenze: Victor, la Creatura e la Shelley stessa, in diverse mostruosità. Il sottile confine tra umano e artificiale in un mondo danneggiato: “una storia che contiene una storia a tre seppellite l'una nel corpo dell'altra”. I mostri ai margini della società in una dimensione larga della mostruosità (le diversità accettate di oggi): un atto 'contronatura' a partire dall'autrice di Frankenstein.