Chi i profumi li indossa ma non li crea probabilmente ignora che il “naso” è un mestiere. Antichissimo peraltro, oltre che affascinante. Rappresenta il gradino più alto delle professioni olfattive che richiede dote naturale e tanto studio. Chi nasce nell'ambiente delle fragranze è avvantaggiato, eredita conoscenze e può affinare la propria sensibilità direttamente sul campo. Lorenzo e Leonardo Liberti l'arte della profumeria ce l'hanno nel sangue, grazie ad una tradizione di famiglia lunga 60 anni. Essenze ed aromi per loro non hanno segreti. Ma nasi si nasce o si diventa? “Tutti e due”, risponde Leonardo, il più piccolo dei fratelli. “Necessita di tanta pratica e allenamento. Ci sono alcuni nasi che hanno avuto la fortuna di creare fragranze molto particolari. Ma bisogna avere anche le qualità”. A un buon naso servono istinto, memoria olfattiva e competenze chimiche. Ma è la creatività a far compiere il grande salto. Leonardo porta l'esempio di Baccarat Rouge, che ha lanciato la moda dello zafferano: “Da lì in poi tutti hanno cominciato ad usarlo per creare fragranze”. Lorenzo ha fatto tesoro di un'importante esperienza a Parigi nella profumeria artistica e di nicchia, dove ha incontrato nasi di fama internazionale. “Ho notato la differenza che fanno sul “sillage” e sull'intensità. Sillage è quando si porta un profumo che lascia una scia che tutti percepiscono mentre l'intensità è quella caratteristica che dà ad un profumo una persistenza elevatissima sulla pelle, che può durare svariate ore”. Non solo fiori e spezie. Gli ingredienti più rari e preziosi hanno un'origine che non ci si aspetta. Come l'ambra grigia. “E' difficile spiegarla, può sembrare disgustoso”, racconta Lorenzo. Ebbene, non è né un minerale, né una pianta, “è prodotta dal vomito della balena che si solidifica in un blocco che resta a galla sul mare, quindi prende un sentore anche iodato, dipende anche da quanta luce batte su questo blocco”. E' una delle più pregiate fragranze di derivazione animale, che conferisce un aroma unico e indimenticabile. Ed è molto costosa: “un grammo di ambra grigia può costare dai 100 ai 200 euro”. C'è anche l'Oud. Ci svela la sua provenienza Leonardo: “E' una resina di un albero indiano, che può prendere differenti diramazioni. Molte volte può avere una sfumatura molto legnosa, altre volte dolce o animale”. Il profumo risveglia i sensi, inebria. Ma può fare innamorare? Lorenzo non ha dubbi: “Assolutamente sì. Perché il profumo è strettamente legato alla memoria, quindi può lasciare il segno”.
Nel servizio le interviste a Lorenzo e Leonardo Liberti