Tre sezioni d'un unico percorso dell'anima: figure, paesaggi, nudi. Pittura dell’entroterra, colli riminesi, vallate verso la pianura e il mare. Colori impressi sulla tela in modo impetuoso per raccontare sentimenti e stati d’animo dell’artista forgiato alla pittura, sua prima e vera musa. Sofferenza e timori traspaiono nei tratti forti del disegno: sotto il colore c’è l’uomo. Paesaggista della quiete dei panorami che si esprimono nei movimenti lenti degli animali e nel colore tenue delle cose. Corfiati lavoro sul dolore sublimandolo in colore: esasperando movenze ed espressioni cromatiche e grafiche. Le posture e i corpi tradiscono nella tensione delle membra, di nervi e muscoli, lo sforzo delle figure: il male di vivere. Particolari i nudi di donna corpi a-sensuali seppur dotati di sessualità: femminili scarni, radiografie della anatomia pittorica tutta speciale nell'autore molisano, che vive lungo la valle del fiume Marecchia. Opere sanguigne dotate del senso primario e violento della vita. Il lavoro di Sergio Corfiati è tempo trasformato in spazio riempito di pittura come le righe e i punti riempiono il foglio bianco: vuoto/pieno.
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