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Il sale di Cervia torna dolce

Un museo del sale a cielo aperto e la riqualificazione del MUSA dopo la candidatura UNESCO della Salina di Cervia finanziato un progetto per la ciclabile “Anello del sale” e il Museo delle acque

di Francesco Zingrillo
17 apr 2024

6 milioni dal Commissario straordinario per l'alluvione oltre ai fondi provenienti dal PNRR (con il dissesto idrogeologico la produzione di sale si è fermata) andranno a integrare i bacini salmastri con il parco e la riserva naturale dell'area turistica tra le più belle della Romagna facendo dello storico territorio comunale (le saline risalgono al periodo romano e già dal Medioevo erano una risorsa economica) un sito destinato al turismo naturalistico e culturale. La Salina di Cervia era la più piccola e la più a nord del Monopolio di Stato dismessa a fine anni 80. Con l'istituzione del Parco Naturale la Salina Camillone a metodo manuale un tempo industriale ha continuato a “coltivare” con il “metodo cervese” il rinomato “sale dolce” conosciuto in tutto il mondo. I macchinari e le operazioni dei salinari sono parte del patrimonio museale a cielo aperto da salvaguardare. Il progetto per la ripartenza sulla cultura diffusa del sale cervese è un tassello importati per la rinascita territoriale e nazionale in chiave turistica.



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