Un interrogativo per uomini di ieri e di oggi, a cui si cercherà di rispondere con la nuova mostra documentale “Quid est libertas?”
Il patrimonio culturale modella la nostra identità e la nostra vita quotidiana, riporta il comunicato degli Istituti Culturali. “Si può pensare al patrimonio come a "un qualcosa del passato" o di statico, ma in realtà si sviluppa attraverso il nostro modo di rapportarci ad esso”.
La mostra è corredata da una serie di immagini video in loop, d’impatto emozionale con gli antichi simboli della libertà.
Sono espressioni, così le hanno definite, e testimonianze provenienti dagli Istituti Culturali, della tradizione millenaria di libertà di San Marino.
Tra le altre, il rotolo cartaceo del 1296 figura come pezzo forte insieme agli statuti del 1295-1302 e all’autografo di Giosuè Carducci sulla Libertà perpetua di San Marino del 1894.
Il percorso espositivo è integrato da due opere d’arte contemporanea provenienti dai Musei di Stato che idealmente richiamano il tema proposto: Colonna “La Norma”, scultura di Achille Perilli ed il dipinto di Rosolino Martelli “Radici”.
Silvia Sacchi
Il patrimonio culturale modella la nostra identità e la nostra vita quotidiana, riporta il comunicato degli Istituti Culturali. “Si può pensare al patrimonio come a "un qualcosa del passato" o di statico, ma in realtà si sviluppa attraverso il nostro modo di rapportarci ad esso”.
La mostra è corredata da una serie di immagini video in loop, d’impatto emozionale con gli antichi simboli della libertà.
Sono espressioni, così le hanno definite, e testimonianze provenienti dagli Istituti Culturali, della tradizione millenaria di libertà di San Marino.
Tra le altre, il rotolo cartaceo del 1296 figura come pezzo forte insieme agli statuti del 1295-1302 e all’autografo di Giosuè Carducci sulla Libertà perpetua di San Marino del 1894.
Il percorso espositivo è integrato da due opere d’arte contemporanea provenienti dai Musei di Stato che idealmente richiamano il tema proposto: Colonna “La Norma”, scultura di Achille Perilli ed il dipinto di Rosolino Martelli “Radici”.
Silvia Sacchi
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