Otto docenti dell'Università Carlo Bo di Urbino - Mauro Magnani, Ferdinando Mannello, Giovanni Molica Bisci, Raffaella Servadei, Achille Cappiello, Luciano Stefanini, Marco Bernardo, Alessandro Bogliolo - nella top 100.000 degli scienziati. Un importante riconoscimento attestato da un approfondito studio di bibliometria, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche, e appena pubblicato sulla rivista internazionale “Plos Biology”. “Un risultato che ci riempie di orgoglio, - commenta il Rettore, Giorgio Calcagnini – a conferma della qualità dei docenti del nostro Ateneo e del lavoro che portiamo avanti da anni per accrescere la qualità della ricerca”.
A fine dicembre 2020 l’Università di Urbino supera quota 5mila matricole. Mai così tante negli ultimi 20 anni. Una quota che infatti non veniva raggiunta dagli anni ’90, quando si contavano nel complesso più di 20mila studenti.
E se Urbino vola, anche Bologna non è da meno. Il Covid non frena la corsa alle iscrizioni alla più antica università del mondo. Dal 2015 le immatricolazioni all'Alma Mater continuano infatti a crescere. E anche quest’anno, nonostante le difficoltà e le incertezze generate dalla pandemia, l’Ateneo conferma la sua forte attrattività, a tutti i livelli. Le iscrizioni per l'accademico 2020/2021 segnano infatti, a dicembre scorso, una crescita del 9% rispetto al precedente. È l’incremento più alto registrato negli ultimi anni: i nuovi studenti iscritti all'Alma Mater sono oltre 29.000.