Commenta e ci mette la faccia il Premio Oscar Jeremy Irons che racconta il condottiero, re e imperatore, attraverso l'arte napoleonica lombarda anche nel luogo dove fu incoronato monarca d'Italia: il Duomo di Milano inizio del docu-film. Tante le opere italiane partite per Parigi dopo il 1805 alcune tornate grazie al Canova dal 1816. Documenti inediti, partiture, manoscritti autografi dalle origini in San Miniato, luogo di provenienza paterna, all'Elba. Soggetto del lungometraggio artistico scritto da Didi Gnocchi per la regia di Giovanni Piscaglia e le musiche originali di Remo Anzovino con interventi di critici e storici oltre alla testimonianza di Charles Bonaparte ultimo discendente della casata corsa. Napoleone voleva essere ricordato per le battaglie e ammirato per aver portato al popolo cultura e bellezza creando scuole pubbliche e musei universali. Durante “l'angosciosa deriva di Sant'Elena” lo scrisse nelle sue memorie “NEL NOME DELL'ARTE” e della celebre N dello Stile Impero. Amava le grandi civiltà del passato (greci e romani) per questo promosse durante le campagne militari scavi, ricerche e colossali ruberie, furti (Egitto e Italia ma non solo) dei patrimoni nazionali trasferiti (ancora oggi...) in Francia.
fz