Non si chiama di certo “Villa” e tantomeno vuole essere appellato il “Banksy torinese”: si qualifica dopo 10 anni di attività clandestina uno STREET ARTIST 2.0. Lui sistema finte pubblicità “aggressive” e altrettanto “ingannevoli” negli spazi pubblicitari pubblici e privati dicendo provocatoriamente a tutti, “QUESTO SPAZIO PUÓ ESSERE IL TUO”. Anche noi ci 'appropriamo' delle sue opere e del suo film per mostrare in tv chi è. Si rivela come un fustigatore del poster-fake che lotta (con lo stesso pane...) contro bufale e maldicenze giornalistiche utilizzando la satira che galleggia tra diffamazione e ingiuria. Andrea Villa esiste solo per il potere delle immagini che 'scrollano' sullo smartphone conta il digitale che dalla strada si fissa su INSTAGRAM, ed è subito like!?