Staranno nel caveau blindato e sotto chiave nei magazzini (impossibile farle rimpatriare con i problemi che ci sono alle dogane) le 57 opere di Monet e altre di Manet, Degas e Renoir, uscite nel 2019 per la prima volta dal Musée Marmottan parigino fondato nel 1934 e partite mesi fa per l'Italia. ARTHEMISIA ha curato l'esposizione in allestimento da febbraio poi bloccata dal coronavirus fino a marzo. C'erano speranza per la riapertura tra maggio e giugno ma poi si è preferito aspettare la fine dell'estate puntando sull'autunno artistico di Bologna. Muoversi in sicurezza anche a gruppi nelle stanze di Palazzo Albergati e altrettanto importante per godere di un percorso pittorico di questo livello. Le sorprese in serbo per il futuro riguardano anche tele e acquerelli mai visti prima nel capoluogo opere di altri maestri impressionisti come Sisley, Corot, Pissarro e Signac. Si confida nelle istituzioni nazionali e cittadine per approntare un progetto agile di sostegno culturale che permetta alla popolazione di fruire d' un' occasione unica chiusa in cassaforte.
fz