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Monologo: la mafia che è in me (non solo quella in sé)

Al Piccolo Teatro di Milano l'allestimento di Davide Enia AUTORITRATTO sulla Palermo dello stragismo mafioso in uno spettacolo coprodotto da Accademia Perduta Romagna Teatri

di Francesco Zingrillo
2 apr 2025

Un monologo evocativo vissuto dall'autore sulla carneficina di Cosa Nostra anni 80 e 90. Enia stava di casa a Via d'Amelio della bomba in piena estate contro Borsellino e la scorta dopo Capaci di Falcone e Morvillo di maggio: “ho visto cadere le foglie verdi in piena calura estiva dopo lo scoppio” - scrive l'attore. La quotidianità ferite dei palermitani in scena a Milano in questi giorni. Un vocabolario teatrale di urla e parole da “Vucciria” al mercato di “Ballarò”. “Autoritratto” e autobiografia nella costellazione del lutto degli anni difficili fatti di stelle morenti: le persone ammazzate in tante famiglie. Davide Enia racconta l'epifania del male in brandelli di storia, che continua a sanguinare a distanza di 33 anni da Via D'Amelio. Conclude cercando di comprendere “la mafia che è in me” - dice - e non solo la mafia in sé.





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