"Tu sei un bene per me". Questo il titolo scelto per la trentasettesima edizione del Meeting dell'Amicizia tra i popoli che apre i battenti oggi per chiudersi giovedì 25 agosto.
Ma al di là dell'ispirazione cattolica della kermesse e del filo rosso che lega i temi discussi nelle varie tavole rotonde della Fiera di Rimini, mai come quest'anno soffia forte il vento della politica che spesso, dalla riviera romagnola, riprende voce in attesa che aprano i portoni dei palazzi romani.
E quest'anno, ovviamente, saranno le riforme - e il conseguente referendum - a tenere banco tra gli stand del polo fieristico rivierasco. Con Comunione e Liberazione che indica la "strada dell'ascolto", Rimini vedrà confrontarsi molti dei protagonisti della politica referendaria. E forse proprio per questo, oltre che per un fatto di etichetta istituzionale, l'apertura dei lavori è stata lasciata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che alle 11 inaugurerà la mostra dedicata ai settant'anni della Repubblica ('L'incontro con l'altro: genio della Repubblica 1946-2016'). Un modo per tenerlo a debita distanza dalle possibili bagarre dialettiche che il meeting sembra promettere. Grazie anche al calibro degli ospiti. Tra gli alfieri del Sì, il governo cala infatti l'asso Boschi, che - quasi in chiusura (il 24) - troverà il contraddittorio di Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e Sabino Cassese.
Ma spunti di riflessione e di confronto verranno anche dalle altre iniziative previste. Tra i temi che verranno discussi, infatti, quelli caldi delle crisi internazionali, delle guerre e delle conseguenti emergenze umanitaria, la pressione e l'emergenza dei migranti, il terrorismo e la convivenza tra diverse etnie e credi religiosi. Argomenti che purtroppo hanno puntualmente aperto i giornali di quest'estate con le stragi dell'Isis, i bombardamenti di Aleppo, la guerra in Libia. Ma anche con polemiche più da 'cortile' sul burkini. Lunedì 22, alle 19, sarà molto probabilmente il ministro degli Interni, Angelino Alfano (alla presenza del suo omologo tedesco Thomas de Maiziere) a dover dare risposte a questi quesiti tutt'altro che semplici. Sui flussi migratori, poi, un focus viene dedicato mercoledì prossimo con una tavola rotonda dall'evocativo titolo "Non sono numeri, sono persone" cui prenderà parte Romano Prodi e il sindaco di Riace, Domenico Lucano, indicato recentemente come uno degli uomini più influenti al mondo da parte della prestigiosa rivista Fortune.
Stesso giorno e passo 'breve' per l'altro approfondimento: "Lavorare per la pace in Medioriente" cui prenderà parte il ministro degli Esteri Gentiloni.
Ma tanti sono i relatori (271) e tanti (oltre 100) gli incontri previsti che toccheranno anche temi legati agli anni di piombo (con un confronto tra Agnese Moro e Maria Grazia Grena), la giustizia, le periferie e, ovviamente, la Chiesa.
Ma al di là dell'ispirazione cattolica della kermesse e del filo rosso che lega i temi discussi nelle varie tavole rotonde della Fiera di Rimini, mai come quest'anno soffia forte il vento della politica che spesso, dalla riviera romagnola, riprende voce in attesa che aprano i portoni dei palazzi romani.
E quest'anno, ovviamente, saranno le riforme - e il conseguente referendum - a tenere banco tra gli stand del polo fieristico rivierasco. Con Comunione e Liberazione che indica la "strada dell'ascolto", Rimini vedrà confrontarsi molti dei protagonisti della politica referendaria. E forse proprio per questo, oltre che per un fatto di etichetta istituzionale, l'apertura dei lavori è stata lasciata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che alle 11 inaugurerà la mostra dedicata ai settant'anni della Repubblica ('L'incontro con l'altro: genio della Repubblica 1946-2016'). Un modo per tenerlo a debita distanza dalle possibili bagarre dialettiche che il meeting sembra promettere. Grazie anche al calibro degli ospiti. Tra gli alfieri del Sì, il governo cala infatti l'asso Boschi, che - quasi in chiusura (il 24) - troverà il contraddittorio di Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e Sabino Cassese.
Ma spunti di riflessione e di confronto verranno anche dalle altre iniziative previste. Tra i temi che verranno discussi, infatti, quelli caldi delle crisi internazionali, delle guerre e delle conseguenti emergenze umanitaria, la pressione e l'emergenza dei migranti, il terrorismo e la convivenza tra diverse etnie e credi religiosi. Argomenti che purtroppo hanno puntualmente aperto i giornali di quest'estate con le stragi dell'Isis, i bombardamenti di Aleppo, la guerra in Libia. Ma anche con polemiche più da 'cortile' sul burkini. Lunedì 22, alle 19, sarà molto probabilmente il ministro degli Interni, Angelino Alfano (alla presenza del suo omologo tedesco Thomas de Maiziere) a dover dare risposte a questi quesiti tutt'altro che semplici. Sui flussi migratori, poi, un focus viene dedicato mercoledì prossimo con una tavola rotonda dall'evocativo titolo "Non sono numeri, sono persone" cui prenderà parte Romano Prodi e il sindaco di Riace, Domenico Lucano, indicato recentemente come uno degli uomini più influenti al mondo da parte della prestigiosa rivista Fortune.
Stesso giorno e passo 'breve' per l'altro approfondimento: "Lavorare per la pace in Medioriente" cui prenderà parte il ministro degli Esteri Gentiloni.
Ma tanti sono i relatori (271) e tanti (oltre 100) gli incontri previsti che toccheranno anche temi legati agli anni di piombo (con un confronto tra Agnese Moro e Maria Grazia Grena), la giustizia, le periferie e, ovviamente, la Chiesa.
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