Sceneggiatura “canovaccio” tracciata velocemente per la regia con poche battute e molte situazioni scritta da Johnny To per il cantante ormai famoso attore francese Hollyday dopo aver proposto la parte al mitico Delon - poco convinto della parte di “chef-assassino”. Ogni sequenza narrativa finisce con una furiosa sparatoria alla samurai postmoderno (attenzione alla rumoristica e agli effetti sonori di situazione). Storia letteralmente spostata sul viso truce e splendido di Hallyday nei panni di un cuoco ex killer della mala francese venuto a vendicare la figlia rimasta vedova in oriente. Film vietato ai minori in Italia ma non particolarmente violento anzi il movie gode di una certa attenuante poetica rispetto ai videogiochi truculenti ormai alla portata di tutti. Omaggio al western anche “spaghetti” alla Leone, parla di vendetta spingendo lo spettatore a goderne un tantino troppo, seppur soltanto al cinema. È un noir che deve tutto a Melville. Finisce bene: edificante come il romanzone popolare francese ma una pellicola che ti prende a schiaffi.
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Francesco Zingrillo
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