Un'arte che ritorna a se stessa e riscopre la sua centralità. Quella della Trasvanguardia si contrappone a un'arte fortemente ideologizzata e politica. Ed è la soggettività dell'artista a collegare le circa 50 opere esposte nella mostra “La vitalità del contemporaneo”, inaugurata poco fa qui a Palazzo Sums alla presenza dei Capitani Reggenti, Alessandro Rossi e Milena Gasperoni. Visitabile fino al 22 settembre comprende dipinti e sculture di Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. Le loro opere offrono un'ampia testimonianza delle ricerche condotte negli anni Ottanta, in piena Transavanguardia, ma non mancano creazioni più recenti, che attualizzano le basi del movimento, gettate dal critico d'arte Achille Bonito Oliva quasi mezzo secolo fa. Si torna alla figurazione, intesa come segno e colore, e a una forma espressiva poetica ed evocativa. A unire passato e presente la tensione che si viveva a fine anni 70, rispecchiata in qualche modo nei giorni nostri. "Una tensione che contraddistingue l'epoca moderna - spiega il curatore della mostra, Alessandro Gea - e che ha portato l'avvento della Transavanguardia. La mostra muove nel dialogo tra diversi artisti, opere e anni".
Nel video l'intervista al curatore della mostra, Alessandro Gea