Il calvario esistenziale di un difensore men che d'ufficio (scelto in ultima istanza...) si svolge trascinandosi nella inutilità di “un uomo senza qualità”. Demetrio Perez, impersonato da un coinvolgente e ammaliatore Luca Zingaretti, e stato presentato con un certo clamore, per il soggetto e l'ambientazione camorristica partenopea, in prima visione già al Lido di Venezia.
Zingaretti sul personaggio Demetrio Perez ha lavorato alla grande e a fondo smussando, tagliando, levigando anima e corpo del tipo umano avvocato-padre. "Perez è questo: un individuo che ha smesso di scegliere per la propria esistenza, si lascia andare agli eventi della vita. Poi arriva la svolta che lo costringe ad altro da sé...” L'unica cosa che conta è la figlia in pericolo per un amore tradito verso un camorrista assassino, lui padre e amico per necessita, della giovane donna “torna a casa e deve fare qualcosa per salvarla" addirittura infrangere la legge e diventare una persona disposta a odiare uccidendo se necessario.
La figlia Tea è l'esordiente (ma non lo sembra almeno sul set) Simona Tabasco, sullo sfondo di una Napoli mai vista al cinematografo, quella surreale e avveniristica del Centro Direzionale modernissimo e 'svuotato' di gente e vissuti quotidiani, un quartiere di vetro, vera promessa mancata della rinascita napoletana anni Novanta oggi in piena crisi politica e progettuale.
fz
INTERVISTA LUCA ZINGARETTI
Zingaretti sul personaggio Demetrio Perez ha lavorato alla grande e a fondo smussando, tagliando, levigando anima e corpo del tipo umano avvocato-padre. "Perez è questo: un individuo che ha smesso di scegliere per la propria esistenza, si lascia andare agli eventi della vita. Poi arriva la svolta che lo costringe ad altro da sé...” L'unica cosa che conta è la figlia in pericolo per un amore tradito verso un camorrista assassino, lui padre e amico per necessita, della giovane donna “torna a casa e deve fare qualcosa per salvarla" addirittura infrangere la legge e diventare una persona disposta a odiare uccidendo se necessario.
La figlia Tea è l'esordiente (ma non lo sembra almeno sul set) Simona Tabasco, sullo sfondo di una Napoli mai vista al cinematografo, quella surreale e avveniristica del Centro Direzionale modernissimo e 'svuotato' di gente e vissuti quotidiani, un quartiere di vetro, vera promessa mancata della rinascita napoletana anni Novanta oggi in piena crisi politica e progettuale.
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INTERVISTA LUCA ZINGARETTI
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