"Sessant’anni fa, il 18 gennaio 1955 si spegneva il Conte Avv. Gran Croce Giuliano Gozi. Studente volontario nella I guerra mondiale a fianco dei “fratelli italiani”, pluridecorato dallo Stato Italiano, dalla Croce Rossa Italiana e dallo Stato di San Marino per i Suoi meriti e insignito dell’Argentea Cruce nel 1951, per l’Anno Santo, dal Vaticano.
Eletto il 30 aprile 1918, dal Consiglio Grande e Generale, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, incarico che ricoprì per venticinque anni; Segretario di Stato agli Interni ad interim; cinque volte Capitano Reggente.
Eminente Statista, Uomo di Legge, Storico, Accademico, Diplomatico di Fede, firmò la Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato con l’Italia, tuttora vigente; diede impulso edilizio della città murata e dei castelli, imponendo ai progettisti l’utilizzo della pietra locale e il rispetto della tradizione, altresì decretando negli atti ufficiali l’indicazione dell’anno “d.F.R” proprio per onorare e ricordare la fondazione della Sua cara Terra.
Aprì Consolati per i propri concittadini emigrati all’estero, mettendo altresì a rischio la propria vita e quella dei suoi famigliari per proteggere profughi e persone di religione ebraica.
Nominato Cittadino onorario di Arbe, Patria del Santo Fondatore e Protettore della Repubblica, consacrò la Sua vita al servizio della Patria da Lui tanta amata sino alla fine della Sua esistenza.
La Famiglia Lo ricorda con profonda ammirazione, affetto e rimpianto".
Eletto il 30 aprile 1918, dal Consiglio Grande e Generale, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, incarico che ricoprì per venticinque anni; Segretario di Stato agli Interni ad interim; cinque volte Capitano Reggente.
Eminente Statista, Uomo di Legge, Storico, Accademico, Diplomatico di Fede, firmò la Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato con l’Italia, tuttora vigente; diede impulso edilizio della città murata e dei castelli, imponendo ai progettisti l’utilizzo della pietra locale e il rispetto della tradizione, altresì decretando negli atti ufficiali l’indicazione dell’anno “d.F.R” proprio per onorare e ricordare la fondazione della Sua cara Terra.
Aprì Consolati per i propri concittadini emigrati all’estero, mettendo altresì a rischio la propria vita e quella dei suoi famigliari per proteggere profughi e persone di religione ebraica.
Nominato Cittadino onorario di Arbe, Patria del Santo Fondatore e Protettore della Repubblica, consacrò la Sua vita al servizio della Patria da Lui tanta amata sino alla fine della Sua esistenza.
La Famiglia Lo ricorda con profonda ammirazione, affetto e rimpianto".
Riproduzione riservata ©