Parigi magnifica nei costumi e soprattutto nelle acconciature borghesi delle signore primi anni sessanta: padrone francesi e serve spagnole. Nel palazzo aristocratico di un ricco agente di cambio, (interpretato da un Fabrice Luchini con un sorriso incredibile e una recitazione trasognata degna di Tatì) la servitù di origine ispanica vive in soffitta, in un mondo a parte fatto di tradizioni, amori e disperazione, in salsa latina. Il garbato padre di famiglia con moglie di provincia e figli al collegio signorile se ne innamora letteralmente e diventa uno di loro fino a scoprire la vita vera che lo cambierà.
E’ la Francia gollista contrapposta al tardo franchismo spagnolo: due mondi lontani che si affiancano per necessità. Emigrazione, sfruttamento e questione femminile: esattamente come avviene oggi per chi arriva dai paesi poveri. Vivere in soffitta o in un garage non è certo un’eccezione fra le migranti: badanti e donne delle pulizie dietro casa o sotto casa (sopra casa, nel film).
f.z.
E’ la Francia gollista contrapposta al tardo franchismo spagnolo: due mondi lontani che si affiancano per necessità. Emigrazione, sfruttamento e questione femminile: esattamente come avviene oggi per chi arriva dai paesi poveri. Vivere in soffitta o in un garage non è certo un’eccezione fra le migranti: badanti e donne delle pulizie dietro casa o sotto casa (sopra casa, nel film).
f.z.
Riproduzione riservata ©
