"Personalmente è sempre un piacere parlare e sentire parlare di Eurovision Song Contest e mi fa piacere che se ne parli in particolare nel mio Paese. L'Eurovision è un'operazione importante per qualsiasi Radiotelevisione di Stato anche se molto complicata e sempre sul filo della fattibilità, viste le enormi risorse economiche e umane che servono per parteciparvi.
Il nostro staff controlla spesso il web e francamente questa volta abbiamo faticato a trovare sugli autorevoli media internazionali un commento negativo sulla nostra performance di martedì. Ne abbiamo trovato solo uno, da San Marino, che parla di "figuraccia", cosa che mi stupisce parecchio anche perché essendo ormai uno dei i capidelegazione all'Eurovision con più manifestazioni sulle spalle, penso ormai di saper valutare le situazioni e le parole.
Ben vengano, sia chiaro, le critiche. Non c'erano però questi critici sammarinesi in sala stampa martedì, altrimenti avrebbero sentito i giornalisti chiamare San Marino quando venivano annunciati i Paesi finalisti in diretta. Non eravamo super favoriti, non come nel 2013, ma comunque diversi osservatori molto autorevoli ci davano sicuri in finale. Non abbastanza per il Paese più piccolo in concorso, con bacini di voti molto ridotti e un peso specifico relativo. Si sa, per noi - e non solo per l'Eurovision - il cammino e' sempre in salita, sicuramente all'estero e in qualche sporadico caso anche in casa.
Siamo contenti in ogni caso del risultato che portiamo a casa perché penso che abbiamo compiuto anche scelte coraggiose. Il giorno dopo, tutto è più chiaro e più facile, anche le critiche. Ci sarebbe piaciuto magari sentire queste voci prima e magari, come hanno fatto molti media sammarinesi rischiare con noi ma il coraggio, come noto, uno se non ce l'ha non se lo può dare e certe voci se fossimo andati in finale, come sembrava certo lunedì sera dopo il voto delle giurie, molto probabilmente avrebbero taciuto.
Aggiungerei anche per finire che queste voci ci sarebbe piaciuto sentirle anche al ritorno da Copenhagen, quando - con esattamente lo stesso modello artistico/produttivo - siamo tornati con una finale da record in tasca tutta sammarinese. In quel caso, quando le cose vanno bene, per qualcuno è difficile ammetterlo. Siamo pur sempre un piccolo meraviglioso Paese dove i personalismi a volte condizionano i fatti. La settimana prossima in ogni caso, al mio rientro, faremo il punto con la Direzione generale a Rtv, e potremo fare un quadro sammarinese più completo sia di questo 2016 svedese sia del prossimo".
Il nostro staff controlla spesso il web e francamente questa volta abbiamo faticato a trovare sugli autorevoli media internazionali un commento negativo sulla nostra performance di martedì. Ne abbiamo trovato solo uno, da San Marino, che parla di "figuraccia", cosa che mi stupisce parecchio anche perché essendo ormai uno dei i capidelegazione all'Eurovision con più manifestazioni sulle spalle, penso ormai di saper valutare le situazioni e le parole.
Ben vengano, sia chiaro, le critiche. Non c'erano però questi critici sammarinesi in sala stampa martedì, altrimenti avrebbero sentito i giornalisti chiamare San Marino quando venivano annunciati i Paesi finalisti in diretta. Non eravamo super favoriti, non come nel 2013, ma comunque diversi osservatori molto autorevoli ci davano sicuri in finale. Non abbastanza per il Paese più piccolo in concorso, con bacini di voti molto ridotti e un peso specifico relativo. Si sa, per noi - e non solo per l'Eurovision - il cammino e' sempre in salita, sicuramente all'estero e in qualche sporadico caso anche in casa.
Siamo contenti in ogni caso del risultato che portiamo a casa perché penso che abbiamo compiuto anche scelte coraggiose. Il giorno dopo, tutto è più chiaro e più facile, anche le critiche. Ci sarebbe piaciuto magari sentire queste voci prima e magari, come hanno fatto molti media sammarinesi rischiare con noi ma il coraggio, come noto, uno se non ce l'ha non se lo può dare e certe voci se fossimo andati in finale, come sembrava certo lunedì sera dopo il voto delle giurie, molto probabilmente avrebbero taciuto.
Aggiungerei anche per finire che queste voci ci sarebbe piaciuto sentirle anche al ritorno da Copenhagen, quando - con esattamente lo stesso modello artistico/produttivo - siamo tornati con una finale da record in tasca tutta sammarinese. In quel caso, quando le cose vanno bene, per qualcuno è difficile ammetterlo. Siamo pur sempre un piccolo meraviglioso Paese dove i personalismi a volte condizionano i fatti. La settimana prossima in ogni caso, al mio rientro, faremo il punto con la Direzione generale a Rtv, e potremo fare un quadro sammarinese più completo sia di questo 2016 svedese sia del prossimo".
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