Una serata realizzata dal gruppo di recitazione della scuola di Città, coordinati dal docente Alan Scarpellini. Occasione culturale e didattica aperta a tutti i cittadini su un tema importante per i giovani: l'UTOPIA/SOGNO nella realtà. Perché “C'era una volta un piccolo paese (non un paese piccolo!) dove le persone (anche i grandi: genitori compresi!) avevano dei sogni...”. Una rappresentazione, scarna e nuda in scena e nei dialoghi, fatta di “quadri” situazionali letteralmente 'attaccati' insieme dalle pause di recitazione dei ragazzi. Opera nata dalle interiorità dei giovani con idee, suggestioni e segni della voce e del corpo, ispirati dai SOGNI (perduti e realizzabili) singoli e collettivi. Contro ogni conformismo gli studenti-attori si mettono in rapporto continuo, come in un flusso di sentimenti-sensazioni, tra loro e con il paese.
La narrazione risulta in bilico (in equilibrio instabile) sul filo del paradosso e dell'ironia ci provocano con la loro follia sognante: Emeni, Caterina, Diego, Francesca, Martina, Margherita, Chiara, Nicola, Damiano, Alessia, Annalisa, Matilde, Mattia, Francesco, Sara, Andrea; 16 singoli nomi propri, senza manco un doppione o una ripetizione...
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La narrazione risulta in bilico (in equilibrio instabile) sul filo del paradosso e dell'ironia ci provocano con la loro follia sognante: Emeni, Caterina, Diego, Francesca, Martina, Margherita, Chiara, Nicola, Damiano, Alessia, Annalisa, Matilde, Mattia, Francesco, Sara, Andrea; 16 singoli nomi propri, senza manco un doppione o una ripetizione...
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