Guardate questi bambini. Guardate i loro occhi e sorrisi. Sono diversi per razza, genere e religione ma sono tutti uguali. Hanno gli stessi bisogni umani fondamentali. E' il messaggio che la fondazione Besharat vuole veicolare al mondo. Attraverso i bambini, per i bambini. Proprio a loro è dedicata la mostra “The faces of inocence”, che si inserisce nel progetto “Art in school”. La fondazione benefica americana ha donato 16 mila opere ad oltre 300 scuole, per diffondere l'arte della fotografia fra i più piccoli e stimolarli a provare empatia e comprensione per coetanei che vivono in luoghi lontani. 1/3 delle foto sono state donate alle scuole italiane, 120 a San Marino, grazie all’Ambassador e noto fotografo Saro Di Bartolo, autore – assieme ad altri tre colleghi – dei bellissimi scatti. Prima di essere esposti nelle scuole elementari, potranno essere ammirati fino al 31 dicembre – grazie alla Direzione della Scuola Elementare in collaborazione con gli Istituti Culturali - nella mostra allestita presso la Pinacoteca San Francesco. Oggi il taglio inaugurale dei Capitani Reggenti. “Il messaggio di uguaglianza – spiega Di Bartolo - è ciò che nasce insieme alla Fondazione Besharat. Vengono donate alle scuole, con l'impegno da parte di maestre e professori a portare avanti un lavoro di ricerca per aiutare i nostri giovani, che hanno avuto la fortuna di non nascere in paesi da dove provengono questi bambini, a capire quanto sia importante andare d'accordo con gli altri, di non essere discriminatori né razzisti. Besharat dice che tutti abbiamo il sangue dello stesso colore. Purtroppo non ce ne rendiamo conto”. Un progetto di grande valore, “che stimola empatia e sensibilità, raccontando che nella diversità tutti i bambini del mondo sono uguali”– ha sottolineato il Segretario all'Istruzione Andrea Belluzzi - “l'arte serve a guardarsi dentro e a capire che non si è soli nel viaggio della vita”. I bambini si abituano così a culture differenti - afferma il dirigente della Scuola Elementare Arianna Scarpellini – e capiscono che nonostante le differenze etniche, di genere e religiose, i bisogni umani fondamentali sono gli stessi, indipendentemente da quale parte del mondo si ha la fortuna o meno di nascere”.
Nel servizio l'intervista a Saro Di Bartolo (fotografo) e Arianna Scarpellini (dirigente della Scuola Elementare)